18 aprile 2024
Aggiornato 22:30
in tribunale con gli occhi neri

Roma, rapinatore tenta un furto ma la vittima si vendica a calci e pugni

La vicenda si è svolta nella tarda serata di ieri in un garage di via Sarsina

ROMA - Quegli occhi neri, gonfi, quel volto tumefatto hanno subito attirato l'attenzione delle persone presenti in tribunale, a Roma. Il sospetto di un nuovo possibile caso di maltrattamenti ad opera delle forze dell'ordine ha fatto il resto. In aula però, davanti al giudice, lui Besnik Rreci, 42 anni, d'origine kosovara, "manovale a giornata", e rapinatore "per caso" non ha accusato i carabinieri di Vitinia che lo hanno arrestato, anzi li ha quasi ringraziati per averlo sottratto alla reazione del gestore di una pizzeria e della figlia che lo avevano bloccato.

Il tentativo di rapina in un ristorante
La vicenda, che ha portato poi alla convalida dell'arresto ed alla successiva condanna di Rreci, si è svolta nella tarda serata di ieri sera, in un garage di via Sarsina. «Ci siamo capitati per caso - ha detto davanti ai giudici l'immigrato - Eravamo con uno che conosco e che avevo incontrato a San Giovanni. Non so come si chiama. Ad un certo punto volevamo tornare a Roma e volevamo prendere una macchina. Poi il mio amico ha preso una borsa che era per terra e poi alcune persone hanno cominciato a gridare».

L'imputato è socialmente pericoloso
Secondo quanto ricostruito dal pm Antonio Di Maio, Rreci era insieme con un complice, che era armato di un cacciavite o forse una arma da taglio. Di sicuro quello si è riuscito a divincolare ed ha lasciato Rreci in mano al gestore di una pizzeria e della figlia. Per il magistrato, il kosovaro e l'altro hanno aspettato che il locale chiudesse e poi hanno cercato di prendere l'incasso. «E' chiaro quanto avvenuto, l'imputato dimostra una spiccata attitudine alla violenza ed è chiara la pericolosità sociale ed il quadro indiziario non è scalfito dalle condizioni di salute».

La condanna a 5 anni e 4 mesi
Perché quegli occhi neri, «simili a quelli di Rocky» ha detto uno dei legali presenti in aula, sono frutto della reazione di una vittima. Il gestore della pizzeria ha avuto un referto di 5 giorni. La figlia di 10. «E' stato di sicuro un confronto duro quello avvenuto nel garage", ha chiarito il pm. I militari dell'Arma sono intervenuti meno di 5 minuti dopo la chiamata al 112, fatta dalla figlia del ristoratore. Il difensore di Rreci, l'avvocato Francesco Preite, ha spiegato: «Lo conosco da tempo. Il parroco di Vitinia e la Caritas locale lo aiutano per mettere insieme il pranzo con la cena. E' del Kosovo, la sua famiglia è stata vittima degli eccidi che hanno riguardato quel paese». Il legale ha chiesto ed ottenuto il rito abbreviato. Il pm Di Maio ha sollecitato una pena ad otto anni di reclusione. I giudici, con presidente Giuseppe Mezzofiore, hanno deciso una condanna a 5 anni e quattro mesi. (Fonte Askanews)