Caso Cucchi, Ilaria: Il web è l'unico strumento che abbiamo
«Sono stanca, per 6 anni ho subito un processo al morto»: lo sfogo della sorella di Stefano Cucchi dopo aver postato su Facebook la foto di uno dei carabiniere che avrebbe pestato a morte il fratello
ROMA - Non si pente Ilaria Cucchi di aver postato sul suo profilo Facebook la foto in costume da bagno di un carabiniere coinvolto nell'inchiesta bis sulla morte di suo fratello Stefano: «Abbiamo sbagliato a utilizzare il web? Il web è l'unico strumento che abbiamo, se ci togliete anche quello». Ilaria Cucchi ha difeso al sua posizione durante la trasmissione in 1/2 ora di Lucia Annunziata, ospite su Raitre insieme a Lucia Uva, che per solidarietà ha postato la foto di un agente coinvolto nell'inchiesta sulla morte del fratello Giuseppe avvenuta dopo l'arresto, e anche il segretario del Sap Gianni Tonelli.
Dov'è il pentimento di chi ha ucciso Stefano?
«Sono stanca - ha detto Ilaria Cucchi - ho alle spalle sei anni di processo, mio fratello è morto in condizioni terribili, sei anni fa mi aspettavo un processo ai responsabili, per sei anni ho subito un processo al morto, sono sei anni che sento accusare mio fratello di tutto persino della sua morte. Sulla gogna finora c'è stato mio fratello. Oggi siamo in un momento diverso, grazie al lavoro preziosissimo della procura di Roma e degli stessi colleghi di Tonelli, gli agenti della squadra mobile, che hanno fatto un lavoro meraviglioso, si apre uno scenario nuovo anche se inquietante». E di fronte a questo scenario nuovo, «leggo di persone che indossano una divisa che per sei anni hanno nascosto e mentito e si raccontano tra di loro di cosa hanno fatto e mi aspetto dall'altra parte un atteggiamento di pentimento, mi viene la curiosità di andare a vedere i volti degli accusati e mi trovo di fronte a una fisicità imbarazzante».
La solidarietà di Lucia Uva
La sorella di Stefano ha poi così chiarito cosa intendeva per «fisicità imbarazzante», ovvero «rispetto alla fisicità di mio fratello che era magro quanto me, ed era indifeso». E - ha aggiunto - «che questa fisicità venga ostentata quando per anni queste persone hanno taciuto e consentito che venissero anche processate altre persone al posto loro, questo fa schifo». Stessa posizione quella di Lucia Uva, che ha pubblicato la foto di un agente palestrato: «L'ho fatto innanzitutto per essere solidale con Ilaria, siamo una famiglia, siamo tutte unite». E per dimostrare che «mio fratello di 60 chili lo potevano contenere senza conciarlo come lo hanno conciato».
(con fonte Askanews)