29 marzo 2024
Aggiornato 00:00
la lega attacca il premier

Terrorismo, Pini: «Renzi non ci capisce un tubo. Bisogna bombardare l'Isis»

Gianluca Pini, capogruppo della Lega Nord alla Commissione Esteri della Camera, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus

ROMA - Gianluca Pini, capogruppo della Lega Nord alla Commissione Esteri della Camera, è intervenuto ai microfoni della trasmissione «La storia oscura», condotta da Fabio Camillacci su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, in merito all’emergenza terrorismo.

Pini: Renzi ci fa fare una pessima figura
«Renzi ha dimostrato di non capire un tubo di quello che sta succedendo sul piano geopolitico – ha affermato Pini -. Ci sono interessi divergenti in questo momento tra Francia e Usa e lui cerca, con un atteggiamento tipicamente italiano, di barcamenarsi tra le varie posizioni per non scontentare nessuno, ma alla fine scontenta tutti. Sta tenendo una posizione ambigua e stupida. Pessima figura da parte del nostro Paese in uno scacchiere geopolitico complicatissimo. Non si può tergiversare, bisogna schierarsi con Russia e Francia».

Io e Salvini siamo pronti ad andare in guerra
«Se fossimo al governo – ha spiegato Pini - andremmo ad armare quei 4-6 tornado per partecipare ai bombardamenti e andremmo a valutare un intervento di truppe di terra qualora ce ne fosse necessità. Bisogna polverizzare l’Isis, perché se non reagiamo subito lo Stato Islamico continuerà ad espandersi, è già molto vicino alle nostre coste. Salvini ha detto che sarebbe pronto ad andare in guerra? Io ho fatto il militare nei paracadutisti, potrei anche essere richiamato. Se mi richiamassero non mi tirerei indietro» ha affermato Pini. «A chi mi dice che per sconfiggere il terrorismo bisogna coinvolgere l’Islam moderato – ha spiegato Pini - rispondo che crederò nell’esistenza di un Islam moderato quando le comunità musulmane in Italia ci consegneranno il primo terrorista o fiancheggiatore dei terroristi. Fino a quel momento li considererò come persone che tollerano quel modo estremista di interpretare l’Islam».