1 dicembre 2023
Aggiornato 20:30
la politica insorge per riavere il presepe

Il Centrodestra contro Giannini, ma anche il Pd vuole il Natale a scuola

Alcuni presidi hanno proposto di cancellare presepi e canti di Natale dagli istituti scolastici per rispettare la diversità relligiosa, ma il centrodestra non ci sta. E dalla sua parte c'è anche il Pd

ROMA - La politica insorge per alcune iniziative scolastiche (a Rozzano nel milanese e a Romano D'Ezzelino nel vicentino) che hanno cancellato presepe e canti di Natale dopo la strage terroristica di Parigi, proponendo più laiche "Festa d'Inverno" che coinvolagano anche bambini e studenti musulmani.

Salvini: Una cazzata galattica
Una notizia, che non è piaciuta al segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini ("Una cazzata galattica") e che ha provocato l'immediata reazione anche di Forza Italia che ora annuncia la controiniziativa: «Un presepe in ogni piazza. Un presepe in ogni scuola» attraverso i coordinamenti locali e i Club azzurri. «Se non invertiamo la rotta siamo allo sfacelo, mi pare una cazzata galattica» ha commentato il segretario del Carroccio. «A qualcuno può dare fastidio Gesù bambino? La chiameranno 'Festa d'inverno, 'per evitare strumentalizzazioni', ma anche i genitori musulmani, secondo me, sarebbero solo contenti di festeggiare il Natale» ha osservato Salvini.

Anche FdI, Fi e Pd contro l'iniziativa del sindaco
Intanto i club Forza Italia si attiveranno per regalare a una scuola del proprio territorio un presepe, «affinché soprattutto i bambini e i ragazzi possano custodire e apprezzare il senso vero dello spirito di fratellanza del Natale. Nel rispetto di tutti, non dobbiamo avere paura di coltivare e rivendicare la nostra storia, i nostri valori e la nostra tradizione. Con orgoglio», dice il coordinatore Marcello Fiori. A destra c'è anche chi come Fratelli d'Italia chiama subito in causa il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, con un'interrogazione parlamentare affinchè «demansioni questo dirigente e impedisca a questi pagliacci di istigare l'odio verso persone straniere che non hanno mai preteso dalle nostre istituzioni la disintegrazione delle nostre tradizioni più profonde», spiega Fabio Rampelli. Ma qualcuno si interroga sull'opportunità della decisione del preside milanese anche nel partito di maggioranza, il Pd: «A Rozzano abbiamo assistito a un'operazione di laicismo esasperato, un'operazione di desertificazione della nostra cultura - dice il deputato dem Edo Patriarca - Tra l'altro, sono stati consultati i genitori? Il preside sembra che abbia deciso di agire come un plenipotenziario, ma la nostra società è complessa e per fortuna non rinnega la religione». (Fonte Askanews)