26 aprile 2024
Aggiornato 04:00
parla il "ras delle cooperative"

Mafia capitale, Buzzi: «Sono vittima di linciaggio mediatico»

Salvatore Buzzi ha rilasciato una dichiarazione spontanea letta in videoconferenza nel corso della quinta udienza del processo

ROMA - «Il processo sarà molto lungo e non posso essere delegittimato davanti al tribunale e per tanto non posso non replicare alle affermazioni fuorvianti dell'ufficio del pubblico ministero tese ad inficiare le mie deposizioni». Così ha spiegato Salvatore Buzzi in una dichiarazione spontanea letta in videoconferenza nel corso della quinta udienza del processo a 'Mafia capitale'. Il cosiddetto 'ras delle cooperative' è detenuto in regime di massima sicurezza a Tolmezzo. I difensori hanno ribadito che il loro assistito ha prestato massima collaborazione con gli inquirenti, rispondendo alle domande che gli sono state poste.

Buzzi: Contro di me tante menzogne
«Dal giorno del mio arresto ho assistito inerme al linciaggio mediatico della mia persona con palesi violazioni delle norme che regolano la diffusione delle immagini. Nell'udienza del 19 e in quella odierna, nel motivare il parere negativo alla mia richiesta di patteggiamento, l'ufficio del pm ha affermato che nelle mie deposizioni ho solo tenuto a difendere i miei amici, a lanciare strali agli altri senza dare alcun contributo alle indagini. Non è assolutamente vero", ha proseguito Salvatore Buzzi durante la sua dichiarazione spontanea, in video conferenza dal carcere di Tolmezzo, nell'udienza del processo 'Mafia Capitale'.

Ho rilasciato dichiarazioni importanti per la Procura
«In cinque interrogatori ho ricostruito con precisione i vari fenomeni corruttivi a me imputati disvelando cose non conosciute alla Procura, dichiarazioni confermate negli interrogatori successivi di Odevaine e Cerrito e perfettamente aderenti alle intercettazioni telefoniche e ambientali - ha continuato - Ed è per questo motivo che, anche per dare sostanza alle mie dichiarazioni, il mio legale ha chiesto l'esame di molti testi, politici, giornalisti, ex detenuti ed altri utili a ricostruire le gravi ipotesi di reato».

Non ho più amici dal 2 dicembre
«Non è vero che non ho collaborato. Nel corso di cinque, interrogatori ho risposto a tutte le domande svelando cose non conosciute dalla procura, confermate in seguito da Odevaine e Cerrito e perfettamente aderenti alle intercettazioni». Inoltre lo stesso imputato, ancora in merito alla sua attendibilità, ha poi detto: «Ho avuto un sesto interrogatorio con la Procura di Catania come imputato di reato connesso. Le mie dichiarazioni, amplificate dalla stampa mi hanno portato a subire minacce. Forse le dichiarazioni da me rese non sono state aderenti ai desiderata dell'ufficio del pm. Ma un conto sono le ipotesi accusatorie un altro è l'accertamento della verità». L'ex presidente della cooperativa 29 Giugno, ha poi concluso: «Non vedo l'ora che inizi l'istruttoria per dare una mano ad accertare la verità e combattere la corruzione. Non sto coprendo amici, non ne ho dal 2 dicembre». (Fonte Askanews)