28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Il costruttore romano correrà con il suo simbolo

Marchini: Né a destra né a sinistra, io oltre i partiti

A Roma serve una politica che superi i partiti, «è giunto il momento di innovare la proposta politica, con un progetto fuori dai partiti, che coniughi politica e civismo», afferma Alfio Marchini

ROMA - «Berlusconi ha detto che mi voterebbe, ma io correrò con il mio simbolo». Lo ha detto Alfio Marchini, il giorno dopo l'investitura da parte del leader di Fi nella corsa al Campidoglio. Marchini si è già candidato alle ultime elezioni e venerdì è stato uno dei 26 consiglieri comunali che si sono dimessi provocando la fine della giunta Marino.

Bisogna innovare la politica romana
A Marino «consigliai di venire subito in aula, appena dimessosi - spiega Marchini al Corsera -. Avrebbe evitato questa telenovela farsesca e riportato la crisi nell'alveo istituzionale». Ora «è giunto il momento di innovare la proposta politica, con un progetto fuori dai partiti, che coniughi politica e civismo. Correrò col nostro simbolo, il cuore di Roma - fa sapere -. Non criminalizzo i partiti ma hanno avuto mille occasioni e hanno fallito. Venerdì a Roma è iniziata una nuova stagione politica». Marchini spiega di non aver parlato con Renzi, nonostante le «fantasiose ricostruzioni di trattative notturne prima di venerdì». Orfini è invece «un 'comunista combattente', sempre pronto a immolarsi per la causa. Ma il notaio a domicilio sarebbe stato un eccesso di zelo».

Né di destra né di sinistra
Dell'Expo Marchini porterebbe a Roma «il modello su pulizia e raccolta dei rifiuti varato dal commissario Giuseppe Sala: nonostante il grande afflusso di persone, era tutto pulito». Marchini spiega di avere già in mente la squadra che porterà in Campidoglio: «Ci saranno personalità di alto livello - anticipa a Repubblica - sarà una specie di manifesto per Roma. Sono convinto che l'ottanta per cento dei romani capisce che coprire le buche o pulire le strade non è nè di destra nè di sinistra». Marchini ha rivelato che Berlusconi è stato il primo a dirgli: «Il mio abbraccio potrebbe esserti mortale». E oggi commenta: «Se Berlusconi facesse un passo indietro e, come ha detto ieri, desse davvero l'indicazione di votare Marchini, io lo ringrazierei. Ma io non mi sposto di un millimetro, non cambio e non contratto posizioni, non vado in casa di nessuno, non sarò mai ospite nelle liste di destra o di sinistra: hospes e hostis, ospite e nemico, appartengono allo stesso campo semantico».




(con fonte Askanews)