17 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Il processo inizierà il prossimo 5 novembre

Mafia Capitale: I pm chiedono condanne fino a cinque anni

I pubblici ministeri hanno chiesto la condanna per alcuni degli imputati del processo di Mafia Capitale che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato

ROMA - Chiesta la condanna per alcuni degli imputati del processo a Mafia Capitale che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. I pubblici ministeri Luca Tescaroli, Giuseppe Cascini e Paolo Ielo hanno sollecitato la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per l'accusa di corruzione. 

Le condanne
Per Emanuela Salvatori, ex funzionaria del comune e responsabile dell'attuazione del Piano Nomadi di Castel Romano, i magistrati nella loro richiesta di condanna hanno escluso l'aggravante dell'articolo 7 relativo al metodo mafioso, negandole comunque le attenuanti generiche. Cinque anni di reclusione, con l'aggravante del metodo mafioso e senza alcuna attenuante, sono stati invece chiesti per Emilio Gammuto, ex collaboratore di Buzzi.

Domani Bracci e Gaudenzi
Domani, l'udienza davanti al giudice Anna Criscuolo proseguirà per esaminare la richieste per Raffaele Bracci e Claudio Gaudenzi, entrambi considerati vicini a Massimo Carminati. I reati ipotizzati, a seconda delle posizioni processuali, vanno dalla corruzione alla turbativa d'asta e all'usura. Per quanto riguarda la Salvatori la contestazione è quella di essersi fatta corrompere da Buzzi, chiedendo in cambio l'assunzione di sua figlia. Con l'udienza di domani non si concluderà ancora l'esame delle richieste di rito abbreviato. Oltre agli interventi dei pubblici ministeri parleranno anche i rappresentati di parte civile già ammessi dal giudice e le prime difese. La sentenza è prevista per il 3 novembre prossimo.



(con fonte Askanews)