16 aprile 2024
Aggiornato 22:00
la replica di area popolare a cantone

Binetti: «Roma non è una città moralmente inferiore»

Secondo la deputata la città è in balia di classe dirigente poco credibile

ROMA - «I giornali di oggi aprono in larga misura sulla leadership morale di Milano rispetto a Roma e sulla sua capacità di reagire con prontezza davanti agli attacchi di quel virus formidabile che si chiama corruzione, mentre le difese immunitarie di Roma appaiono rallentate e in larga parte probabilmente sopite». Così Paola Binetti, deputata di Area popolare, commenta le notizie sui quotidiani di oggi.

Binetti: La vicenda Marino non giova alla città
«Non mi interessa verificare se e quanto tutto ciò sia vero, personalmente credo di no e considero la Milano dalle Mani pulite costantemente esposta al rischio corruzione, come accade laddove si concentrano ricchezze e risorse materiali. E' quanto accaduto all'inizio con Expo e quanto sta accadendo a Roma da quando nel ruolo di Roma Capitale si è trovata a gestire più fondi del previsto anche nella prospettiva del prossimo Giubileo», aggiunge. «Ma un fatto è certo: la vicenda Marino non giova né all'immagine della città né alla credibilità operativa delle decisioni che una giunta potenzialmente dimissionaria può prendere. E' questo uno dei danni maggiori che si stanno facendo a Roma- commenta Binetti- e che suggeriscono il sospetto che si voglia lasciare la città in balia di una sorta di una mafia capitale non governata né governabile».

Roma è sull'orlo di uno sfascio continuo
«La città non riesce a darsi quella spinta ormai indilazionabile per affrontare problemi materiali e immateriali in vista del prossimo giubileo e le molteplici rassicurazioni che qualcuno si ostina ad inviare appaiono agli stessi romani come puro millantato credito. Ma non è tanto del Giubileo che i romani si preoccupano, quanto del caos giornaliero del traffico impazzito, della fatiscente manutenzione delle strade e degli impianti essenziali per la vita della città, come suggeriscono le stesse metropolitane, rotte o interrotte a giorni alterni. Roma non sembra una città senza guida, è una città in balia degli umori di una classe dirigente che ha perso il contatto con la sua gente, con quella stessa gente che ha votato un sogno, un progetto, che va dalla qualità di vita ordinaria al maggiore impegno per il Giubileo e si spinge fino alle possibili olimpiadi. Sembra proprio che di Roma alla sua classe dirigente non interessi nulla, se non una stucchevole dialettica tutta interna al Pd, che Renzi dà per conclusa, ma che non lo sarà definitivamente fino a quando lui non dirà un No chiaro, secco, e senza alternative all'attuale gestione, colpevole di aver spinto la città più bella del mondo nel caos più incomprensibile del mondo. Nessuno riesce a capire perché Roma infatti debba vivere sistematicamente sull'orlo di uno sfascio continuo", conclude Binetti. (Fonte Askanews)