26 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Il sindaco dimissionario alle persone al Campidoglio

Marino ai suoi sostenitori: «Questa piazza mi dà il coraggio per andare avanti»

«Ripensarci? Non vi deluderò»: Ignazio Marino in piazza Campidoglio parla ai suoi sostenitori e lascia in sospeso la possibilità che il prossimo 2 novembre - data in cui la scadenza diventerà irrevocabile - non lasci la poltrona di primo cittadino della Capitale

ROMA - «Questa piazza mi dà il coraggio e la determinazione per andare avanti. State scrivendo una pagina importante della storia della citta. Voi mi chiedete di ripensarci. Ci penso e non vi deluderò»: così in piazza del Campidoglio il sindaco dimissionario Ignazio Marino saluta i suoi sostenitori, riuniti sotto lo slogan #MarinoResisti per sostenere il sindaco dimissionario e chiedergli di restare. Ignazio Marino ha rilanciato così di fronte alla piazza la sfida al Pd, lasciando ancora in sospeso la spada di Damocle delle sue dimissioni, che diventeranno irrevocabili il due novembre. Un'eventualità, quella che il sindaco resti, che al Pd, per ora, non commentano ufficialmente anche se l'irritazione trapela, insieme a un messaggio chiaro: «E' una fase chiusa - dice uno dei principali esponenti del partito - per noi non cambia nulla, stiamo già lavorando al dopo».

Tremila persone in piazza
Intanto in piazza del Campidoglio si arrivano a contare circa tremila persone . «Co Marino non se magna è finita la cuccagna»: è uno dei cartelli più diffusi, e il gadget del giorno è la fascia tricolore. Anche una sgualcita bandiera del Pci sventola sotto la scalinata, e ci sono tra il pubblico poche, due-tre, ma ci sono, le bandiere del Pd e Marino le sottolinea: «Grazie alle bandiere del Pd, il partito che ho fondato. C'è bisogno di un confronto in città, dobbiamo chiedere un confronto a tutti gli eletti", e la democrazia non si esercita nelle stanza chiuse». Degli esponenti Pd presente in realtà solo il parlamentare Pd ed ex segretario del Pd cittadino Marco Miccoli, in piazza in Campidoglio, che però precisa: «Sono in piazza da romano e da iscritto al Pd. Ovviamente sono qui a titolo personale. Ma sono qui per ribadire la mia linea da sempre, visto che sono tra quelli che hanno candidato Marino. Marino ha sempre sofferto il rapporto con il Pd e non è stato sostenuto a dovere dal partito».

«Mi prendo la responsabilità degli errori»
Marino va avanti e cita il Che Guevera: «Noi siamo realisti, vogliamo l'impossibile» e «la forza di questa piazza la porterò nel mio cuore e nel mio cervello nei prossimi giorni. Non vi deluderò». Il sindaco dimissionario ha fatto anche un mea culpa pubblico: «Abbiamo fatto degli errori. Me ne assumo le responsabilità. Ma chi entrando in una casa distrutta ha il dono dell'infallibilità?» E poi ha rivendicato il percorso e il cambiamento fatto: «Su queste scale si sono presentati con il saluto romano. Noi abbiamo portato le decisioni dai salotti cosiddetti buoni all'aria aperta. Abbiamo scelto sulla base del merito e non sulla base degli amici degli amici o alle tessere del partito». «Ci siamo fatti certamente dei nemici», ha aggiunto il sindaco alla piazza, che gli ha risposto con un grido: «Gli amici siamo noi». «Qualcuno vorrebbe fermare questo percorso, adesso che la città può ripartire», ha denunciato ancora il sindaco, e la piazza lo ha interrotto per qualche minuto con un coro: «No, no».




(con fonte Askanews)