29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Online i compensi sopra 200mila euro

Riforma Rai, cosa prevedono i cinque nuovi emendamenti

Saranno pubblicati su internet i curricula e i compensi percepiti dai componenti degli organi di amministrazione e controllo Rai, e ci sarà una consultazione pubblica prima del rinnovo del contratto di servizio

ROMA - Saranno pubblicati su internet i curricula e i compensi percepiti dai componenti degli organi di amministrazione e controllo Rai, nonché dai dirigenti di ogni livello e comunque dai soggetti diversi dai titolari di contratti di natura artistica (ad esempio i giornalisti) che riceveranno un trattamento economico annuo onnicomprensivo a carico della società pari o superiore a 200mila euro. Lo prevede uno dei 5 emendamenti della commissione alla riforma della Rai in aula alla Camera.

Consultazione pubblica
Le proposte di modifica prevedono che «il ministero dello sviluppo economico, in vista dell'affidamento della concessione del servizio pubblico generale radiotelevisivo, avvii una consultazione pubblica sugli obblighi del servizio pubblico garantendo la più ampia partecipazione». Inoltre il Ministero «trasmette alla Vigilanza lo schema di contratto di servizio con la società concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo almeno sei mesi prima della scandenza del contratto».

Selezione membri consiglio di amministrazione
L'avviso di selezione dei componenti del consiglio di amministrazione di designazione della Camera e del Senato deve essere pubblicato nei siti internet della Camera, del Senato e della Rai almeno 60 giorni prima della nomina (nel testo uscito dalla Commissione il preavviso era di 30 giorni). Stesso periodo di preavviso (60 giorni anziché 30) anche per l'elezione del componente espresso dall'assemblea dei dipendenti della Rai. In caso di dimissioni o impedimento permanente ovvero di revoca del presidente o di uno o più membri del consiglio di amministrazione, i nuovi componenti sono nominati con la stessa procedura entro i 90 giorni (anziché 45) successivi alla data di comunicazione formale delle dimissioni.

Deroga al codice appalti
Un emendamento riguarda anche la deroga prevista al codice appalti per i contratti di fornitura Rai. Tale deroga, nel testo approdato in aula, riguardava «i contratti conclusi dalla Rai e dalle società interamente partecipate dalla medesima aventi per oggetto l'acquisto, lo sviluppo, la produzione o la coproduzione, la commercializzazione, la distribuzione e la promozione di programmi radiotelevisivi e di opere audiovisive e le relative acquisizioni di tempo di trasmissione sono esclusi dall'applicazione della disciplina del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture». La proposta di modifica della Commissione esclude dalla deroga i contratti di distribuzione e di promozione e precisa che «l'affidamento dei contratti avvenga comunque nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità».

(Con fonte Askanews)