Mafia Capitale, Marino chiederà per il Comune 1,5 mln di risarcimento
All'udienza, davanti al gup Anna Criscuolo, Ignazio Marino rappresenterà la volontà dell'amministrazione di volersi costituire parte civile
ROMA - Il sindaco di Roma uscente Ignazio Marino non rinuncia a mettere la faccia nel primo risultato concreto della sua battaglia ormai quasi personale contro l'illegalità diffusa nella capitale. Domani infatti, presenzierà alla prima udienza nell'ambito dell'inchiesta di Mafia Capitale che vede alla sbarra l'ex direttore generale di Ama, Giovanni Fiscon, accusato di corruzione nell'inchiesta insieme ad altre quattro persone.
Amministrazione si costituisce parte civile
All'udienza, davanti al gup Anna Criscuolo, Ignazio Marino rappresenterà la volontà dell'amministrazione di volersi costituire parte civile in una partita, quella legata ai rifiuti, che rappresenta uno dei filoni più sostanziosi dell'indagine, rispetto ai legami tra politica e il presunto clan Buzzi-Carminati. Finiranno domani a processo anche Emanuela Salvatori, ex responsabile del coordinamento per i nomadi, Emilio Gammuto, collaboratore di Salavatore Buzzi, Raffaele Bracci e Fabio Gaudenzi, uomini di Massimo Carminati.
Un milione e mezzo di risarcimento
Il Comune, per mano del sindaco, presenterà, a quanto s'apprende, una richiesta da un milione e mezzo di euro di risarcimento, di cui 500mila per danno d'immagine e il resto, tra l'altro, di rimborso per la corruzione accettata ai danni degli interessi dell'amministrazione. Uno degli ultimi atti firmati da Marino prima di rassegnare le dimissioni.
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