19 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Resta in piedi quella di corruzione

Alemanno: Finalmente libero dall'accusa infamante di associazione mafiosa

L'ex primo cittadino di Roma, Gianni Alemanno, è stato liberato dall'accusa di associazione mafiosa nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale. Resta in piedi quella di corruzione, ma «dimostrerò in sede processuale che anche per questa accusa io non c'entro nulla»

ROMA - L'ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano. «Dopo dieci mesi finalmente sono stato liberato dall'accusa infamante di essere partecipe di un'associazione mafiosa. Per me è la fine di un incubo», ha dichiarato Alemanno nel corso di «ECG Regione», format condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Rimane in piedi l'accusa di corruzione
Alemanno ha poi aggiunto: «Dopo dieci mesi in cui mi hanno accusato di essere mafioso e qualcuno ha fatto battute sui fascio-mafiosi è caduta nei miei confronti l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Rimane in piedi nei miei confronti l'accusa di corruzione, ma dimostrerò in sede processuale che anche per questa accusa io non c'entro nulla. Mi dispiace che alcuni giornali non dicano che sia caduta l'accusa di associazione mafiosa nei miei confronti. Va detto che Il Sole24Ore lo ha scritto e che anche il Fatto Quotidiano ammette che cade questa accusa. Altri giornali non lo fanno, perché evidentemente vogliono nascondere il fatto che questa indagine sia sempre più di sinistra».

«Continuerò a difendermi»
Alemanno si toglie un sassolino dalla scarpa: «Tutto il teorema che è stato costruito nei miei confronti è infondato e io sono stato usato come un capro espiatorio, bisogna ora far capire a Roma come stanno le cose. Adesso io continuerò a difendermi e a spiegare le mie posizioni, ho ringraziato la magistratura per l'onestà intellettuale con cui ha fatto cadere questa imputazione, mi auguro che l'onestà intellettuale venga applicata anche nei prossimi passaggi per liberarmi dall'accusa, per me comunque inaccettabile, di corruzione».