29 marzo 2024
Aggiornato 16:30
Il caso della visita a Philadelphia

Papa, vescovi, università... tutti contro Ignazio Paperino

Il geniale scherzo radiofonico de La Zanzara svela che Bergoglio «è furibondo» con Marino. Che espone se stesso e Roma all'ennesima figuraccia mondiale. E per questo viaggio non richiesto da nessuno sembra pure che abbiamo pagato noi cittadini...

ROMA – Povero Ignazio Paperino, ce l'hanno tutti con lui: il Papa, i vescovi, l'università, il sindaco di Philadelphia... E, come se non bastasse, è arrivata la puntura de La Zanzara. Ci voleva tutta la geniale irriverenza degli scherzi radiofonici del duo Giuseppe Cruciani-David Parenzo per svelare la vera verità che si nasconde dietro alle paludate dichiarazioni di circostanza della Chiesa. Ce l'ha fatta (alla faccia dei tromboni che pontificano sulla deontologia giornalistica) l'imitatore di Matteo Renzi che ha telefonato a monsignor Vincenzo Paglia, uno degli uomini più vicini a Papa Francesco (il suo ministro della Famiglia, lo definiremmo in termini profani) nonché il vescovo inizialmente tirato in ballo da Marino come autore del presunto invito. «Certo che si è imbucato – si è lasciato sfuggire, inconsapevole di essere registrato da Radio 24 – Il sindaco è una brava persona. Però nessuno lo ha invitato. Io con lui parlai una volta, mesi fa. Su questa storia il Papa era furibondo. Lui quando stava lì ha insistito per vederlo e questo ha fatto scocciare il Papa. Probabilmente Marino aveva qualcosa da farsi perdonare a Philadelphia, poi sta cercando in ogni modo un appoggio, ma con il nostro non funziona. Però indubbiamente questo mette un bel freno al rapporto. Certo ha fatto una figura proprio da bischero. Poi con la fascia da sindaco, unico là in prima fila...».

Questione di soldi
I retroscena si sprecano: Bergoglio non gradirebbe le unioni civili promosse dal Campidoglio, o peggio non si fiderebbe dell'amministrazione del prossimo Giubileo. A noi, da laici, interessano di più due questioni. Prima, l'ennesima figuraccia interplanetaria a cui il sindaco si è esposto, e ha esposto tutta la sua città, dichiarando il falso e poi smentendosi ripetutamente con una serie di versioni contraddittorie: l'ultima del Comune sostiene che l'invito non sia arrivato né dal Vaticano né dal sindaco di Philadelphia, ma dalla Temple University dove Marino ha inaugurato l'anno accademico. Seconda, ancor più importante, chi paga le spese del viaggio? Il primo cittadino aveva messo le mani avanti affermando che «non ci sarà nessun costo per i romani». Ma, come abbiamo capito, almeno su queste questioni sulle sue parole non bisogna fare molto affidamento. E infatti l'università americana ha spiegato a Il Tempo di aver pagato viaggio aereo e soggiorno solo a Marino e alla sua addetta stampa, non al capo del cerimoniale Francesco Piazza e alla dirigente comunale Coniglio, che pure erano presenti. Quelli parrebbe proprio che li abbiamo pagati noi cittadini romani. Per un viaggio non sollecitato da nessuno e di cui francamente nessuno sentiva il bisogno. Anche stavolta, quanti problemi si sarebbe risparmiato Ignazio Paperino se solo fosse saggiamente rimasto nel suo ufficio in Campidoglio.