Balini e il malaffare del litorale
Gli accertamenti coordinati da procuratore aggiunto Nello Rossi partono da una denuncia presentata da una banca tedesca che aveva concesso un credito da circa 30 milioni di euro alla società al centro dell'inchiesta, la Ati - Attività turistiche imprenditoriali
ROMA (askanews) - Le indagini della Guardia di finanza che hanno portato stamane all'arresto dell'imprenditore Mauro Balini sono state avviate sulla base di una denuncia presentata da una banca tedesca che aveva concesso un credito da circa 30 milioni di euro alla società al centro dell'inchiesta, la Ati - Attività turistiche imprenditoriali. Gli accertamenti, seguiti dal pm Alberto Galanti e sviluppati dal Nucleo di polizia tributaria, hanno in breve individuato una serie di presunte 'teste di legno' utilizzate da Balini. Oggi su ordine del Gip sono finiti in carcere anche Massimo Amicucci, Edoardo Sodano e l'avvocato Sergio Capograssi. Ed altre nove persone sono state denunciate a piede libero. I reati contestati vanno dalla bancarotta al riciclaggio, dall'associazione a delinquere al trasferimento fraudolento di beni.
Le società a servizio di Balini
Il giudice Maria Grazia Giammarinaro nell'ordinanza sottolinea: «L'esistenza di numerose società apparentemente indipendenti ma tutte controllate da Balini consente a quest'ultimo di utilizzarle a piacimento, come pedine in una scacchiera, per realizzare i suoi obiettivi». In diversi casi - continua il giudice - «alcune società furono addirittura create ad hoc, allo scopo di far transitare su di esse diritti e beni di cui Balini voleva il controllo assoluto».
Il malaffare del litorale
Mauro Balini, l'imprenditore finito stamane in carcere nell'ambito dell'inchiesta sul porto turistico di Ostia, aveva «collegamenti» con un soggetto al centro dell'indagine 'Nuova alba' che ha riguardato la cosiddetta mafia del litorale romano. Il Gip Maria Grazia Giammarinaro sottolinea che la conoscenza tra Balini e Cleto Di Maria così come gli «incontri periodici» tra lo stesso manager e la moglie di Roberto Giordani «verosimilmente volti a consegnarle le somme di denaro necessarie al suo sostentamento, si può plausibilmente ritenere che Balini sia il gestore di attività economiche e finanziarie facenti capo ad una delle strutture criminali insediate nel territorio di Ostia, e che costituisca anzi il terminale apparentemente legale di quegli interessi criminali».