28 agosto 2025
Aggiornato 00:00
La denuncia del Movimento 5 Stelle

M5S: Renzi pensa a un «colpo di mano» per salvare De Luca

«Il Governo vuole cambiare la legge Severino e, nel farlo, vuole le mani libere. Nella riforma della Pubblica Amministrazione c'è infatti una delega in bianco al Governo per poter riscrivere a proprio piacimento le norme». E' quanto si legge in una nota del gruppo M5S alla camera.

ROMA (askanews) - «Il Governo vuole cambiare la legge Severino e, nel farlo, vuole le mani libere, magari per poter finalmente salvare De Luca. Nella riforma della Pubblica Amministrazione c'è infatti una delega in bianco al Governo per poter riscrivere a proprio piacimento le norme». E' quanto si legge in una nota del gruppo M5S alla camera.

Colpo di mano sulla legge Severino
«La legge delega, infatti - hanno detto i pentastellati - nasconde un bel tranello per risolvere i guai dei condannati che non posso essere eletti a cariche amministrative, come il governatore campano Vincenzo De Luca. La Madia vuole mano libera per modificare il decreto legge 39, che si occupa proprio dell'inconferibilità e incompatibilità degli incarichi nella pubblica amministrazione».
«E' chiaro l'intento di fare un colpo di mano sulla legge Severino - hanno spiegato i deputati M5S - se il PD dei condannati vuole riscrivere la Severino venga in Parlamento e si confronti e non provi a sistemare i propri guai nelle pieghe dei testi di legge. Non diamo a nessuno carta bianca».

De Luca in fuori gioco, gruppi parlamentari diffidano Renzi
«Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è già in fuori gioco: il premier Renzi prenda atto immediatamente e disponga gli atti necessari altrimenti lo denunceremo». E' questa la sintesi di una diffida inviata dai gruppi parlamentari al presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Considerato che, come chiarito da ultimo dalla Suprema corte, «la sospensione opera di diritto al solo verificarsi delle condizioni legislativamente previste e per il tempo previsto dal legislatore», i capigruppo M5S di Camera e Senato, Francesca Businarolo e Bruno Marton, «invitano e diffidano il Presidente del Consiglio dei ministri a prendere immediatamente atto della sospensione già esistente a carico del dottor Vincenzo De Luca - si legge nella missiva - con espressa riserva di azioni in caso di mancata o intempestiva adozione dei provvedimenti previsti».
«Ogni attività compiuta dal dottor Vincenzo De Luca successivamente alla proclamazione sarà addebitabile come attività di omissione di atti dovuti e, quindi, quale presupposto di conflitto d'interessi a carico del signor presidente del Consiglio dei ministri, il quale peraltro cumula anche la carica di segretario del Partito democratico ovvero la stessa forza politica del dottor Vincenzo De Luca», conclude la lettera.