Meloni a Orfini: Alemanno non era di FdI quando governava Roma
Il leader di Fratelli d'Italia risponde al presidente del Pd Matteo Orfini che aveva invitato Meloni a «guardare in casa propria» prima di attaccare i democratici in merito agli arresti dell'operazione «Mondo di mezzo». Meloni controbatte: se Pd fosse un partito serio chiederebbe a Marino di lasciare la poltrona
ROMA - «Spero proprio che quella di Orfini non sia malafede ma solo ignoranza». Il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, attacca il presidente del Partito democratico Matteo Orfini, che, nell'ambito dell'operazione di Mafia Capitale 2 aveva invitato Meloni a «guardare in casa propria» prima di attaccare i democratici. A distanza di sei mesi sulla Capitale torna ad abbattersi la bufera di «Mondo di mezzo», l'intervento attraverso il quale la Procura di Roma ha svelato le trame di un esteso sistema malavitoso nella gestione dell'accoglienza migranti che investe anche istituzioni e politica.
Il Pd chieda le dimissioni di Marino
Diversi gli esponenti sia di centrodestra che di centrosinistra coinvolti nella vicenda: da Forza Italia al Partito democratico, tra gli arrestati per associazione di tipo mafioso, corruzione, turbativa d'asta, false fatturazioni e trasferimento fraudolento di valori, con l'aggravante delle modalità mafiose finiscono politici addentrati nelle istituzioni romane. Giorgia Meloni è stata tra le prime a chiedere le dimissioni del sindaco di Roma Ignazio Marino, che, difendendosi, ha affermato che nessuno della sua giunta è stato toccato dalla vicenda. Il pressing da parte del presidente di FdI-An è continuato anche ai danni del Partito democratico stesso, che, alla luce della vicenda, dovrebbe intervenire chiedendo al sindaco – del Pd, appunto – di lasciare la poltrona. È qui che Matteo Orfini, ha chiesto alla leader di Fratelli d'Italia di guardare in «casa», alludendo alla presenza, tra gli indagati, dell'ex primo cittadino romano, Gianni Alemanno.
Alemanno? Non era di FdI
Nessun esponente di Fratelli d'Italia – afferma Giorgia Meloni, rispondendo al presidente del Pd – è stato arrestato nell'operazione: Luca Gramazio – consigliere regionale di Forza Italia finito in manette – non è, infatti, mai stato di Fratelli d'Italia. Riguardo, invece, l'ex sindaco Alemanno, il presidente di fdI-An precisa che «è solo indagato», non è stato arrestato, e «siamo certi dimostrerà la sua estraneità», inoltre l'ex primo cittadino di Roma «non era di FdI quando governava Roma e da mesi si è sospeso da tutti gli incarichi del nostro movimento». Piuttosto, il leader di fratelli d'Italia invita il presidente del Pd a guardare in casa Pd, perché è da lì che provengono alcune delle persone coinvolte nell'operazione. Tra consiglieri e amministratori, come denuncia Meloni, sono diversi i nomi che compaiono nella lista degli indagati e tra questi risalta un nome noto del centrosinistra romano: Luca Odevaine, «braccio destro del sindaco del Pd Veltroni e collaboratore dei governi Letta e Renzi fino al momento dell’arresto».
Se il Pd fosse un partito serio..
Giorgia Meloni punta, quindi, il dito sull'attuale sindaco: è impossibile che con l'arrivo di Marino in Campidoglio «la tendenza a foraggiare le cooperative di Buzzi si sarebbe invertita». Riportando i dati, il leader di FdI sottolinea che nel primo semestre di amministrazione, «i finanziamenti destinati alla cooperativa «29 giugno» sono aumentati del 67% rispetto agli ultimi sei mesi dell’amministrazione di centrodestra». Se il Pd fosse un «partito serio», afferma Meloni, chiederebbe a Marino di lasciare la poltrona, in modo da consentire alla città di scegliere un nuovo sindaco, e, soprattutto, di «ripulirsi dal marciume».
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