7 maggio 2024
Aggiornato 08:30
Mafia Capitale, PD nella bufera

Renzi: «Chi ruba pagherà tutto»

Nella nuova ondata di arresti nell'inchiesta su mafia Capitale ci sono anche degli esponenti del Pd. Il partito del premier è sotto attacco di tutte le altre forze politiche ma difende a spada tratta il sindaco Ignazio Marino. M5S, Forza Italia, Lega Nord: «Si dimettano»

ROMA (askanews) - Nella nuova ondata di arresti nell'inchiesta su mafia Capitale ci sono anche degli esponenti del Pd. Il partito del premier è sotto attacco di tutte le altre forze politiche ma difende a spada tratta il sindaco Ignazio Marino. Tocca al presidente del partito, nonchè commissario del Pd romano, Andrea Orfini, replicare al profluvio di accuse contro l'amministrazione capitolina e soprattutto alla richiesta di dimissioni nei confronti del sindaco e perfino del presidente della regione Lazio, chiesta in primis da M5S e Fi. «Non ci sono le condizioni per chiedere le dimissioni a Marino, che deve andare avanti: questa è la vera risposta alla criminalità», ha detto Orfini rispondendo alle richieste di dimissioni di Beppe Grillo. Anzi, a suo avviso, «Marino e Zingaretti sono un baluardo contro la criminalità e il malaffare» perchè è «grazie alle loro denunce che emergono i fatti» di questa inchiesta. Orfini rinvia al mittente le critiche dei grillini ricordando che «loro sono gli idoli dei clan, hanno la stessa linea politica: dimissioni di Marino». E quelle di Salvini e della Meloni, ricordando al primo che a Roma i suoi uomini sono gli stessi che stavano con Alemanno e alla leader di FdI che il suo compagno di partito ed ex sindaco è a sua volta indagato

Ma Orfini deve anche ammettere che le mele marce ci sono state e quelle vanno allontanate e consegnate alla giustizia. Anche il premier oggi è stato chiaro sul punto: «Un Paese solido è quello che combatte la corruzione con grande decisione e grande forza, come stiamo facendo in Italia, mandando chi ruba in galera», ha detto Renzi aggiungendo: «Ovviamente con la presunzione di innocenza, ma quando arriverà la sentenza definitiva è giusto che chi ha violato la regole del gioco paghi tutto, fino in fondo e fino all'ultimo centesimo». Il Pd rivendica quindi di essere stato l'unico partito a fare pulizia e a introdurre regole più stringenti per selezionare la classe dirigente locale: «Il Pd oggi è il partito dell'anti-mafia Capitale - ha scandito il presidente Orfini - perchè è l'unico che sta agendo e stupisce che le classi dirigenti di questa città, pure coinvolte, assistano mute a quanto avviene senza fare un'opera di rigenerazione come la nostra».

Insomma nessun cedimento sulla tenuta del Campidoglio che il Pd ora sostiene con forza, così come il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti. Entrambi oggi hanno avuto un lungo colloquio con Orfini al Nazareno. Secondo il partito nazionale insomma non ci sono le condizioni per uno scioglimento della giunta per mafia, ma la parola definitiva su questo la dovrà dare il prefetto. La proposta della commissione prefettizia arriverà a breve ma passerà ovviamente al vaglio del ministero dell'Interno prima e del Consiglio dei ministri dopo, è infatti questa l'istituzione ultima cui spetta decidere sull'eventuale decreto di scioglimento che su proposta del Viminale viene emanato dal presidente della Repubblica.