19 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Il leader della Lega e la sfida delle amministrative

Salvini: Se non ci saranno le politiche, mi candido a sindaco di Milano

Il segretario della Lega annuncia che, qualora non si andasse al voto nel 2016, si proporrà come primo cittadino della sua Milano. Una sfida importante appoggiata anche dal governatore della regione Lombardia, Roberto Maroni

ROMA - Se non si dovesse andare al voto nel 2016, concorrerà per le amministrative di Milano. Matteo Salvini, reduce da una campagna elettorale che ha dato più frutti di quelli sperati alle ultimi elezioni regionali, si butta in una nuova difficile sfida: diventare sindaco di Milano. «Sindaco di Milano? La mia città ce l'ho nel cuore, mi piacerebbe», confessa il leader del Carroccio, che, però, precisa che la candidatura avverrebbe solo e soltanto se saltasse la sfida al premier Matteo Renzi. La priorità per il segretario della Lega nord è, infatti, allargare il disegno messo in atto nella campagna per le regionali a livello nazionale.

Prima la sfida a Renzi
Dunque si palesa la possibilità che il leader del Carroccio si candidi a primo cittadino di Milano, sempre tenendo conto che l'obiettivo principe della sua politica è quello di togliere il Paese dalle mani del fiorentino Renzi e dalle grinfie della sinistra. Salvini avverte che – soprattutto in seguito ai risultati delle regionali, che hanno visto i numeri del Pd in picchiata – la presa del presidente del Consiglio sul Paese inizia a fare acqua da tutte le parti. La situazione precaria consente alla Lega nord di «approfittare» della debolezza del premier per tentare la scalata al Palazzo Chigi: «Il fantastico mondo di ‘Renzi nelle meraviglie’ si sta sgretolando e non gli lascio campo libero a livello nazionale», afferma il Matteo lombardo.

Se non ci sono le politiche...
Come spiega il segretario della Lega, se il premier «volesse andare a votare l’anno prossimo, tra la battaglia milanese e quella per cambiare l’Italia scelgo questa», togliendo ogni dubbio sulle priorità del partito. Nell'ipotesi che non si andasse a votare per le politiche nel 2016, «io ci sono. Ovviamente se i cittadini mi vogliono, con le primarie», specifica il leader di Lega nord.

La forza della Lega alle regionali
La Lega nord di Matteo Salvini ha stravinto in Veneto, dove Luca Zaia si aggiudica un altro mandato da governatore della Regione, guadagnando il risultato straordinario del 50,2% delle preferenze; nelle regioni da sempre rosse come Toscana, Marche e Umbria il Carroccio ottiene risultati che vedono i numeri raddoppiarsi e in alcuni casi addirittura triplicarsi rispetto alle ultime elezioni regionali. In Liguria, il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti, vince solo grazie al 20% delle preferenze andate alla Lega nord. Insomma, risultati storici che permettono al leader della Lega di pensare a sfide importanti. Se non ci sarà la possibilità di candidarsi per la corsa alla poltrona di premier, Salvini pensa all'alternativa coraggiosa del governo della città di Milano.

Maroni: «Candidatura pesantissima»
A commentare la notizia è il governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che parla di «candidatura pesantissima». In occasione dell'assemblea degli industriali a Varese, il presidente della Regione Lombardia si augura che «il centrodestra faccia le primarie l'anno prossimo per Milano. Dobbiamo vincere, ci sono le condizioni, mi pare che sia chiaro: il centrodestra unito vince». In merito alla candidatura del segretario della Lega nord, il presidente Maroni afferma che quello di Salvini «è un nome pesantissimo. Se ci sono altri, si faranno le primarie. Se c'è solo Matteo Salvini, sarà Matteo Salvini. Ovviamente – conclude Maroni – lui è candidato, se vorrà, naturalmente sono bene felice che sia candidato e l'investitura delle primarie sarebbe utile ed opportuna in ogni caso».