26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
MIUR sulla riforma della scuola

Faraone: «I sindacati scaricano sulla scuola la rabbia accumulata»

«I sindacati rischiano di passare dal consenso al dissenso. Hanno sbagliato a soffiare contro i test Invalsi, e con gli scrutini di fine anno ora non si scherza». Lo dice il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone, in una intervista a Repubblica, commentando l'incontro di ieri tra governo e sindacati sul ddl di riforma della scuola.

ROMA (askanews) - «I sindacati rischiano di passare dal consenso al dissenso. Hanno sbagliato a soffiare contro i test Invalsi, e con gli scrutini di fine anno ora non si scherza». Lo dice il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone, in una intervista a Repubblica, commentando l'incontro di ieri tra governo e sindacati sul ddl di riforma della scuola.

«Ciò che hanno chiesto hanno ottenuto»
Il governo non li ascolta? «Ciò che hanno chiesto hanno ottenuto. Gli scatti di anzianità già in autunno e poi i poteri del preside. Abbiamo dato segnali di dispobilità straordinaria, dall'altra parte pregiudizio assoluto, assoluta chiusura. Siamo noi a non essere ascoltati». «I sindacati - attacca Faraone - fanno falli di frustrazione. Scaricano sulla scuola la rabbia accumulata per tutti quei provvedimenti che non sono riusciti a bloccare. E' un atteggiamento politico e non si fermano davanti a niente, compresa l'ipotesi di danneggiare ragazzi, famiglie, scuola pubblica».

«Hanno perso il lume della ragione»
«Hanno perso il lume della ragione: Luciano Lama non avrebbe mai minacciato gli scrutini». "I sindacati della scuola di questa stagione - prosegue - hanno utilizzato le devastanti graduatorie per fare fortuna, le hanno usate per il tesseramento. Non sono stati sindacalisti, piuttosto ricorrenti al Tar». Quanto però agli adeguamenti contrattuali Faraone ribadisce la disponibilità: «Il governo Renzi lo deve mettere al centro della sua azione, gli stipendi dei docenti sono troppo bassi. Sarà la prossima tappa, ma ci facciano fare le prime due: autonomia scolastica e merito».