24 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Il premier risponde agli insegnanti

Renzi: «Più soldi e più autonomia alla scuola»

"Il nostro disegno di legge può essere migliorato ancora. Siamo aperti e pronti all'ascolto. Ma un punto deve essere chiaro: la scelta dell'autonomia è decisiva". Lo ribadisce il premier Matteo Renzi in una lettera ai segretari dei circoli Pd, dopo gli attacchi degli insegnanti alla riforma voluta dal suo governo.

Roma (askanews) - «Il nostro disegno di legge può essere migliorato ancora. Siamo aperti e pronti all'ascolto. Ma un punto deve essere chiaro: la scelta dell'autonomia è decisiva». Lo ribadisce il premier Matteo Renzi in una lettera ai segretari dei circoli Pd, dopo gli attacchi degli insegnanti alla riforma voluta dal suo governo.

Per la prima volta ci saranno più soldi per le scuole
«Significa che la scuola non deve essere nelle mani delle circolari ministeriali e dei sindacati, ma dei professori, delle famiglie, degli studenti. Grazie alle scelte del Pd in Parlamento - rivendica il premier - per la prima volta dopo anni ci saranno più soldi per le scuole e per l'edilizia scolastica, si torna ad assumere e si faranno di nuovo i concorsi, i professori avranno più risorse per la loro formazione, il merito dovrà essere valutato in modo puntuale e dagli asili nido al diritto allo studio il sistema educativo sarà più giusto».

Siamo al governo per cambiare l'Italia
«Siamo oggi la forza politica che può restituire speranza e orgoglio all'Italia. Ma non possiamo fare melina. Non possiamo puntare a star qui solo per conservare la poltrona: siamo al Governo per servire l'Italia, cambiandola. Non ci abitueremo mai alla palude di chi vorrebbe rinviare, rinviare, rinviare", ha scritto Matteo Renzi, presidente del Consiglio e segretario del Pd, in una lettera ai segretari dei circoli del partito. E sulla legge elettorale: «Nel voto di queste ore c'è in ballo la legge elettorale, certo. Ma anche e soprattutto la dignità del nostro partito», scrive il segretario del Pd in una lettera ai segretari dei circoli. «La prima regola della democrazia è rispettare, tutti insieme, la regola del consenso interno. Quando ho perso le primarie, ho riconosciuto che la linea politica doveva darla chi aveva vinto - ricorda Renzi -. Adesso non sto chiedendo semplicemente lealtà; sto chiedendo rispetto per una intera comunità che si è espressa più volte su questo argomento, a tutti i livelli. Perché questa legge elettorale l'abbiamo cambiata tre volte per ascoltare tutti, per ascoltarci tutti. Ma a un certo punto bisogna decidere».