24 settembre 2023
Aggiornato 03:30
Medici senza frontiere per emergenza sbarchi

Da maggio nel Mediterraneo seconda nave di Msf

Dato l'aggravarsi della situazione nel Mediterraneo e considerato il possibile aumento delle persone in fuga dalle coste libiche nelle prossime settimane, MSF ha deciso di rafforzare la propria azione di ricerca e soccorso in mare con una seconda nave, che a partire da maggio sarà di stanza nel Mediterraneo centrale.

PALERMO (askanews) -  L'équipe di Medici Senza Frontiere (MSF) sta offrendo assistenza medica alle 301 persone arrivate stamattina al Centro di Primo Soccorso e Assistenza di Pozzallo nell'ultimo dei numerosi sbarchi di questi giorni, che hanno visto un drammatico aumento di persone recuperate - e decedute - nel disperato tentativo di raggiungere l'Europa. Tra loro ci sono 45 donne, 23 minori, tante famiglie con bambini anche piccoli, provenienti prevalentemente da Eritrea e Somalia. Tre donne incinte sono state trasferite in ospedale.  

Situazione drammatica
«Siamo stremati - ha detto Chiara Montaldo, capoprogetto di MSF in Sicilia -. Stiamo ancora assistendo le persone arrivate a Pozzallo durante lo sbarco del 14 aprile: 373, di cui molte si trovano ancora qui. Oggi questo nuovo arrivo. È una situazione drammatica, che si ripeterà più e più volte lungo tutta la stagione estiva e oltre, finché queste persone non avranno un modo sicuro per raggiungere protezione e assistenza». Dato l'aggravarsi della situazione nel Mediterraneo e considerato il possibile aumento delle persone in fuga dalle coste libiche nelle prossime settimane, MSF ha deciso di rafforzare la propria azione di ricerca e soccorso in mare con una seconda nave, che a partire da maggio sarà di stanza nel Mediterraneo centrale. Un'attività che si aggiunge all'operazione congiunta con il Moas (Migrant Offshore Aid Station) annunciata nei giorni scorsi.

Crisi umanitaria creata da politiche europee
«È una crisi inaccettabile e nelle prossime settimane potrebbe peggiorare - ha dichiarato Loris De Filippi, presidente di Medici Senza Frontiere -. Di fronte a migliaia di persone disperate in cerca di protezione, l'Europa chiude i confini nel vano tentativo di tenerle lontane e le costringe a rischiare la vita nel Mediterraneo. Come organizzazione medico-umanitaria, non possiamo accettare che queste persone continuino a morire in mare. Salvare le loro vite è un imperativo da cui non possiamo prescindere». Per MSF l'attuale situazione nel Mediterraneo è una crisi umanitaria creata dalle politiche europee. All'Europa, e al governo italiano, MSF chiede vie legali e sicure perché le persone in cerca di protezione possano raggiungere il continente, il ripristino di attività di ricerca e soccorso in mare e piani di emergenza per garantire sempre adeguate condizioni di accoglienza.