27 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Chiesa Cattolica | Celebrazioni Pasquali

Papa Francesco presiede stasera la Via Crucis del venerdì santo al Colosseo

Il «triduo pasquale», iniziato con la messa «in coena Domini» di ieri sera al carcere di Rebibbia, dova Jorge mario Bergoglio ha ripetuto il rito della lavanda dei piedi con dodici detenuti, prosegue questo pomeriggio, alle 17 a San Pietro, con la celebrazione della passione del Signore.

CITTÀ DEL VATICANO (askanews) - Papa Francesco presiede stasera la tradizionale Via Crucis del venerdì santo al Colosseo.
Il «triduo pasquale», iniziato con la messa «in coena Domini» di ieri sera al carcere di Rebibbia, dova Jorge mario Bergoglio ha ripetuto il rito della lavanda dei piedi con dodici detenuti, prosegue questo pomeriggio, alle 17 a San Pietro, con la celebrazione della passione del Signore. La cerimonia è presieduta dal Papa, che però non prende la parola, mentre l'omelia, come di consueto, è poronunciata dal predicatore della Casa pontificia, il cappuccino Raniero Cantalamessa.

Alle 21.15, il Papa si trasferisce al Colosseo per assistere in silenzio alla tradizionale Via Crucis. Francesco ha affidato quest'anno le meditazioni a un presule italiano defilato, il «martiniano» Renato Corti, ex vescovo di Novara. «Nella Via Crucis che stiamo per iniziare, sarà costante il riferimento al dono di essere custoditi dall'amore di Dio, in particolare da Gesù crocifisso, e al compito di essere, a nostra volta, custodi per amore dell'intera creazione, di ogni persona, specie della più povera, di noi stessi e delle nostre famiglie, per far risplendere la stella della speranza», scrive Corti in introduzione. Il testo che accompagnerà le quattordici stazioni - anticipato su www.vatican.va - è pubblicato anche dalla Libreria Editrice Vaticana. Tra i temi affrontati, il recente martirio del ministro cristiano pakistano Shahbaz Bhatti (2011), i tanti drammi familiari presenti nel mondo («E' facile giudicare, ma più importante è metterci nei panni degli altri e aiutarli fin dove ci è possibile»), la presenza femminile nella Chiesa, e ancora la «tristezza nell'abisso di molte anime, ferite dalla solitudine, l'abbandono, l'indifferenza, la malattia, la morte di una persona cara», il rischio di essere «cristiani tiepidi», drammi collettivi come «il traffico di esseri umani, la condizione dei bambini-soldato, il lavoro che diventa schiavitù, i ragazzi e gli adolescenti derubati di sé stessi, feriti nella loro intimità, barbaramente profanati», chiaro riferimento agli abusi sessuali sui minori, la pena di morte, «ancor oggi praticata in numerosi Stati», e «ogni forma di tortura e la soppressione violenta di persone innocenti». Il Papa rivolgerà qualche parola ai fedeli presenti alla fine della cerimonia.

Domani sera, alle 20.30, il Papa presiede la veglia pasquale in basilica vaticana, che si svolgerà secondo tradizione: benedizione del fuoco nuovo nell'atrio, ingresso processionale con il cero pasquale e il canto dell'Exsultet, e poi liturgia della parola, liturgia battesimale e liturgia eucaristica. Alle 10.15 della domenica di Pasqua, infine, in piazza San Pietro Papa Francesco celebra messa e, al termine, dalla loggia centrale della basilica, impartisce la benedizione «urbi et orbi».