24 aprile 2024
Aggiornato 04:30
L'esecutivo boccia le proposte di M5S sulla prescrizione

Businarolo: grazie a Renzi, addio processi più brevi

Oggi, alla Camera, si discute di intercettazioni e prescrizione. E, per entrambi i provvedimenti, la strategia del M5S potrebbe essere decisiva. Ma la grillina Francesca Businarolo annuncia, al DiariodelWeb.it, che le proposte del Movimento sulla prescrizione - allungamento dei tempi e sospensione dopo la sentenza di primo grado - sono già state bocciate dalla maggioranza.

ROMA – Questo 24 marzo si prospetta, alla Camera, una giornata particolarmente intensa. In calendario, la discussione di due provvedimenti che spaccano letteralmente l’aula, e forse anche la stessa maggioranza: quello sulle intercettazioni e quello sulla prescrizione. E il destino dei due testi potrebbe essere legato dal ruolo strategico giocato dal Movimento Cinque Stelle. Già, perché, a quanto sembra, il documento sulle intercettazioni vede la presa di posizione di Ncd, pronto, dopo la vicenda Lupi, a ingaggiare una vera e propria «campagna nazionale» per sollevare il tema della tutela della privacy dei non indagati ascoltati come «bersagli di rimbalzo». «Ripartiamo dalla riforma del processo penale che contiene una delega sulle intercettazioni e che è in commissione Giustizia alla Camera», preme il coordinatore Ncd Gaetano Quagliariello. Importante, dunque, sarà la strategia scelta dai pentastellati, impegnati, però, nel frattempo a contrattare con il governo su un altro provvedimento in discussione: quello sulla prescrizione. Provvedimento che, a quanto pare, li vede combattere in solitaria, isolati dalle altre forze politiche. «Oggi si dovrebbe concludere la votazione del provvedimento», annuncia al DiariodelWeb.it la deputata Cinque  Stelle e membro della Commissione Giustizia Francesca Businarolo.

BUSINAROLO: PER COLPA DI RENZI NIENTE PROCESSI PIÙ BREVI - La deputata ricostruisce nel dettaglio l’accidentato percorso della riforma della prescrizione, fornendo in esclusiva le ultime novità dall’Aula.«Il mio collega Colletti ha fatto arrivare in Commissione una sua proposta, che prevedeva la sospensione della prescrizione dal rinvio a giudizio. Questo porterebbe a diminuire i tempi dei processi, perché non ci sarebbe più interesse a farli durare di più. Però, purtroppo», aggiunge la Businarolo, «questa nostra proposta non è stata accolta, è stato modificato comunque il testo, e, per il reato di corruzione si è allungata la prescrizione. Tuttavia, non ci soddisfa ancora questa tipologia di modifica. Pertanto», prosegue, «in extrema ratio abbiamo avanzato un’ultima proposta, presentandola in Commissione la scorsa settimana e rilanciandola ieri: abbiamo chiesto di sospendere la prescrizione dalla sentenza di primo grado, di allungare i tempi di prescrizione in maniera più decisa, e di rivedere sostanzialmente l’ex Cirielli, che secondo noi è un provvedimento fallimentare». Tale norma, infatti, era stata votata nel 2005, riduceva sostanzialmente i tempi di prescrizione di molti reati e, per questo, fu considerata una delle leggi ad personam per l’allora premier Silvio Berlusconi. «Abbiamo saputo stamattina che la maggioranza non è disposta ad accogliere nessuna delle nostre tre richieste, chiudendosi alla possibilità di far durare meno i processi. Ne prendiamo atto», afferma la deputata Cinque Stelle.

COLLETTI: I NOSTRI PUNTI SULLA PRESCRIZIONE? SOLO BUON SENSO - Come si comporterà, dunque il Movimento Cinque Stelle? «Non penso voteremo contro, ma nemmeno a favore», preannuncia la Businarolo. D’altra parte, la delusione del Movimento di Beppe Grillo verso l’esecutivo, ancora una volta, è grande: «Non chiediamo la luna, solo buon senso», aveva detto Andrea Colletti a proposito delle tre proposte. «Non possiamo accettare un compromesso eccessivamente al ribasso». Il Movimento si era detto pronto al dialogo, ma a condizione che diventassero parte integrante del testo sulla prescrizione anche la sospensione dopo la sentenza di primo grado, l’aumento della prescrizione minima al massimo edittale e l’aumento della metà per tutti i reati contro la pubblica amministrazione. Una controproposta alla maggioranza che ha aumentato della metà la prescrizione esclusivamente per la corruzione semplice, aggravata e in atti giudiziari. Eppure, evidentemente Renzi ha scelto, ancora una volta, di non dialogare con il Movimento di Beppe Grillo, bocciandone in toto le proposte.  Una giornata intensa alla Camera, certamente. E pare che, sia per quanto riguarda la prescrizione che per il «nodo» intercettazioni – con il partito di Alfano pronto a mettersi di traverso –, ci sia ancora molto da discutere.