29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Il Deputato M5S per la forma di finanziamento alternativa

Villarosa: ecco come promuovere il crowdfunding

In Italia si conosce poco, ma nel mondo è uno dei metodi di finanziamento più utilizzati per concretizzare idee e progetti che vedono la luce grazie a fondi privati. Parliamo di crowdfunding, lo strumento di finanziamento dell’economia reale alternativo alle fonti di finanziamento consuete. Il M5s ha presentato due emendamenti per far sì che lo strumento venga agevolato.

ROMA - Il crowdfunding rappresenta «un valido strumento di finanziamento dell’economia reale alternativo alle tradizionali fonti di finanziamento». Alessio Villanova, deputato del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Finanza alla Camera, spiega, in un'intervista al DiariodelWeb.it, i due emendamenti presentati in ambito della riforma dl Popolari, riguardanti la forma di finanziamento del crowdfunding, il finanziamento collettivo che vede un gruppo di individui che utilizza il proprio denaro per sostenere progetti di persone o organizzazioni.

I LIMITI ITALIANI - In merito agli emendamenti, Villanova spiega che «il 4.07 contiene anche il 4.09. li ho suddivisi in due parte perché avrei comunque accettato il più importante. Perché cerco di fare due modifiche al regolamento attuale della Consob sul crowdfunding». È attraverso l'osservazione del meccanismo applicato all'estero che il deputato pentastellato si rende conto delle enormi difficoltà legislative che questa forma di finanziamento alternativo incontra in Italia: «Facendo delle analisi sulle piattaforme di crowdfunding internazionali – non solo io, ma anche un servizio di Report trattava le stesse identiche problematiche – mi sono reso conto che due sono i grossi limiti della questione. Il primo è l'importo ridotto per le persone fisiche e per le persone giuridiche che vogliono partecipare ad un progetto di crowdfunding».

IL LIMITE DELLA DONAZIONE - Il deputato spiega, infatti, che «ad oggi, in maniera autonoma, che non preveda, quindi, il passaggio per una banca, le persone fisiche possono versare fino a 500 euro, 100 euro è, invece, il tetto massimo per le persone giuridiche. Io invece chiedo di aumentare questo limite a 5.000 euro per le persone fisiche e 50.000 euro per le persone giuridiche, che poi, cumulati per altri progetti, possono arrivare a 10.000 e 100.000, rispettivamente per le persone fisiche e per le persone giuridiche. Questo il primo problema. Perché, essendo l'importo massimo troppo basso, alcuni investitori non avevano alcun interesse a partecipare», afferma Villanova.

I PROGETTI FERMI PER QUEL 5% ALLE BANCHE - «Il secondo ma più importante problema – continua il deputato – è che esistono un mare di progetti fermi, perché, in Italia, a causa del regolamento Consob, si obbliga una quota di riserva del 5% in favore di banche ed investitori qualificati, o un incubatore di start up innovative. Questo è un limite presente solo in Italia che non permette di far partire idee imprenditoriali in crowdfunding». Ma perché? «La risposta è facile da riscontrarsi nell'assenza in Italia della figura del 'business angel', ovvero di quell'investitore che investe, appunto, in progetti. Ma, mentre nel resto del mondo questi si basano anche su delle idee di progetto, così come il crowdfunding, in Italia, purtroppo, non esistono e le banche e gli investitori professionali lavorano su progetti che hanno già un prodotto. Se non vedono un prodotto, questi non investono. Siccome, però, la maggior parte dei progetti all'interno delle piattaforme di crowdfunding si basa su idee, perché ha bisogno, appunto, del finanziamento per partire, abbiamo una marea di progetti in Italia fermi perché nessun investitore istituzionale professionale vuole partecipare».

LA FOLLIA TUTTA ITALIANA - «Quindi – spiega, ancora, Villanova – finché non si raggiunge il 5% di cui parlavo prima, si possono raccogliere anche milioni e milioni di euro, ma il progetto non può partire. E questa è una follia tutta italiana. Nell'emendamento 4.07 si propone di aumentare sia il limite per le donazioni per le persone fisiche e le persone giuridiche, e si propone anche di eliminare il vincolo del 5%. Mentre nel decreto 4.09 mi concentro solo sul limite del 5%», conclude il deputato del Movimento 5 Stelle. 

LO STADIO PRIMITIVO NEL BELPAESE - In Italia il fenomeno è poco diffuso e poco conosciuto rispetto al resto del mondo, in cui viene pratica ormai da tempo, ma a bloccare la diffusione dell'iniziativa è sicuramente una burocrazia e una legislazione poco incline ad assecondare un tipo di finanziamento che esuli da quello istituzionale. «Attraverso il crowdfunding, in Europa sono stati raccolti fondi per oltre un miliardo di Euro. In Italia, il valore complessivo dei progetti finanziati attraverso le piattaforme supera ad oggi i 30 milioni di euro». Nulla in confronto a quello che accade nel resto del mondo, quindi, dimostrazione dello stadio ancora 'primitivo' del crowdfunding nel nostro Paese.