29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
L'interrogazione parlamentare

Labriola: Lorenzin dia quei 35 mln al Centro di adroterapia di Pavia

L'ennesimo polo sanitario di eccellenza a rischio chiusura. Questa volta si tratta del CNAO di Pavia, uno dei 5 centri al mondo preposti alla cura di tumori non operabili e resistenti alla radioterapia tradizionale, in credito di 35 milioni dal Ministero della Salute. La deputata del Gruppo Misto Vincenza Labriola ha interrogato il Ministro, nei giorni in cui si discute l'emendamento in Senato

ROMA - Un centro di eccellenza nella cura dei tumori a rischio chiusura. Di nuovo. Dopo le notizie riguardanti i tagli che hanno investito l'Istituto di Neuropsichiatria infantile della Sapienza di Roma, ora si parla del Centro nazionale di adroterapia oncologica di Pavia: si tratta di  uno dei soli cinque centri al mondo ad applicare una terapia a base di protoni
e ioni carbonio, che arrivano là dove la terapia oncologica tradizionale fallisce. Si sta parlando di niente meno che della cura di tumori non operabili e resistenti alla radioterapia tradizionale. La deputata del Gruppo Misto Vincenza Labriola ha presentato, lo scorso venerdì, un'interrogazione parlamentare in merito alla scandalosa situazione economica di tale centro d'eccellenza italiano, in credito di 35 milioni di euro dal Ministero della Salute. E senza quei soldi, il centro è oggi a rischio chiusura.

MONDO DELLA SCIENZA IN RIVOLTA PER I TAGLI - La fondazione CNAO, fa sapere l'interrogante, «è anche un centro di ricerca e sviluppo le cui attività spaziano dalla ricerca clinica alla ricerca radiologica, con l'obiettivo di fornire un continuo miglioramento nella capacità di cura ed è uno dei centri di fisica nucleare più evoluti a livello internazionale, dopo il Cern di Ginevra».Il Centro fu ideato al Cern nel '96, ed istituito dal Ministero della Salute come fondazione privata nel 2001 dall'allora titolare del dicastero Umberto Veronesi; dopo due anni di sperimentazione clinica dal 2011 al 2013 e 181 pazienti trattati, è partito a regime all'inizio di quest'anno: eppure, è già in difficoltà economica, a causa dei mancati finanziamenti del Ministero della Salute. Situazione che ha scosso i più grandi nomi della scienza italiana, che hanno di recente sottoscritto un appello ​"per salvare il CNAO, sottolineandone l'eccellenza e l'innovazione tecnologica a livello internazionale»: si parla di scienziati del calibro di Fabiola Gianotti, direttore del Cern di Ginevra, del premio Nobel Carlo Rubia, del fisico Luciano Maiani, del direttore scientifico del Cern Sergio Bertolucci, del presidente dell'Istituto nazionale di fìsica Nucleare Fernando Ferroni, del direttore dell'Istituto Mario Negri Silvio Garattini. Lo stesso Umberto Veronesi ha firmato un appello riportato dal Corriere della Sera, sottolineado la natura del CNAO come polo di eccellenza nella cura dei tumori.

CNAO IN ATTESA DELL'EMENDAMENTO PROMESSO - L'Ufficio Stampa del Centro nazionale di adroterapia oncologica fa sapere che l'ente si trova attualmente in attesa di una risposta da parte dell'esecutivo: «Come ha dichiarato anche il Presidente Borloni, stiamo aspettando che ci sia un emendamento da parte del Governo per salvare il Centro. In questi giorni, si stanno presentando in Senato tutti i vari emendamenti, e siamo in attesa di avere notizie, che ci auguriamo saranno positive. La sicurezza ce l'avremo soltanto ad emendamento approvato; tuttavia, lo stesso Presidente ha affermato che, durante l'ultimo incontro di Gabinetto, è stato detto che lo stesso Ministero della Salute avrebbe presentato un emendamento a favore del Centro. Sappiamo che proprio in questi giorni si deciderà sul da farsi e a noi non rimane che attendere fiduciosi».

FINANZIAMENTI DOVUTI E MAI EROGATI - Sono dunque giornate cruciali per il Centro, che chiede risposte definitive e azioni concrete da parte del Ministero della Salute. Risposte ed azioni sollecitate anche dalla deputata Labriola, che ha chiesto, al Governo e al Ministero, «quali iniziative urgenti, ognuno per propria competenza, intendano adottare al fine di prevedere stanziamenti necessari alla prosecuzione dell'attività del CNAO». Prima che, in perfetto stile italiano, un polo d'eccellenza che tutti ci invidiano e su cui centinaia di malati ripongono le loro ultime speranze venga chiuso e, per di più, per finanziamenti dovuti e mai erogati.