24 giugno 2025
Aggiornato 21:00
Un taglio di 90mila euro potrebbe portare allo smantellamento della struttura

Carfagna (Fi): Renzi salvi l'Istituto di Neuropsichiatria infantile di Roma

L'Istituto di neuropsichiatria infantile dell'Università La Sapienza di Roma sarebbe a serio rischio chiusura, a seguito della decisione del dipartimento per le pari opportunità di non rinnovare il finanziamento biennale di 45mila euro l'anno. E le prime vittime sarebbero i tanti minori vittime di abusi e maltrattamenti di cui l'Istituto si occupa

ROMA - Un altro taglio netto sulla sanità e sicurezza dei cittadini, riportato all'attenzione della Camera dalla deputata di Forza Italia Mara Carfagna in un'interrogazione di ieri. Un taglio che potrebbe pesare sulla salute e sul futuro di tanti bambini, specialmente i meno abbienti, per di più vittime di abusi. Il dipartimento per le pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio, infatti, secondo l'interrogante «non ha rinnovato il finanziamento biennale all'Istituto di neuropsichiatria Infantile dell'Università La Sapienza di Roma, sito in via dei Sabelli, per un ammontare di circa 45 mila euro all'anno. Il finanziamento, dell'ammontare complessivo di circa cento mila euro, non viene erogato da giugno scorso e da allora i medici e gli infermieri starebbero lavorando gratis pur di non interrompere le terapie a favore dei minori abusati non abbienti". 

TERAPIE A RISCHIO PER I MINORI VITTIME DI ABUSI E MALTRATTAMENTI - E se la situazione attuale non è affatto rosea, le prospettive sarebbero ancora più sconcertanti: «a fine anno, in assenza di rifinanziamento pubblico il servizio dovrà chiudere i battenti e lasciare liberi i locali dell'Università». La proroga a titolo gratuito al personale, infatti, sarebbe stata concessa dall'ateneo «al fine di proseguire nel servizio ma fino al 31 dicembre 2014, cioè quando scadrà anche la copertura sanitaria, senza la quale non si può erogare alcun servizio". Le conseguenze della chiusura di un istituto tanto importante sarebbero, inevitabilmente, drammatiche: «Terapie a rischio per almeno venti minori abusati o autori di abusi a Roma, a cui vanno aggiunti altri minori, vittime di abusi sessuali e maltrattamenti che, statistiche di questi due anni alla mano, non potranno più usufruire del servizio di assistenza cura e ricerca sull'abuso all'Infanzia del progetto SACRAI che opera dal novembre 2012 presso il dipartimento di neuropsichiatria infantile e che nei suoi 18 mesi di attività ha ricevuto richieste di assistenza a minori di gran lunga superiori a quanto previsto: circa 51 segnalazioni pervenute contro le 30 prospettate". 

FIORE ALL'OCCHIELLO PER GLI INTERVENTI SUI MINORI MALTRATTATI - Lo smantellamento della struttura non passerebbe, dunque, inosservato, soprattutto se si considerano tutti gli interventi fondamentali di cui si è reso protagonista in materia di maltrattamenti sui minori: «sono stati svolti 46 incontri di consulenza agli operatori dei servizi territoriali sui casi di sospetto abuso sessuale e maltrattamento, 25 supervisioni ai servizi sanitari ed ai municipi mediante incontri sul singolo caso, 40 valutazioni psicodiagnostiche, 20 prese in carico psicoterapeutiche di minori (vittime e autori), valutazioni/monitoraggi per conto del tribunale minorile e ordinario, consulenze legali e incontri con la magistratura (ordinaria e minorile), due convegni di rilevanza nazionale sui temi degli abusi e del trauma, attività di ricerca sui minori autori di reati sessuali».Pertanto, Mara Carfagna chiede «se il Presidente del Consiglio dei ministri sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali urgenti iniziative intenda avviare per non permettere che l'istituto di neuropsichiatria infantile dell'università La Sapienza di Roma venga definitivamente chiuso».​ Chiusura che sarebbe l'ennesimo scandalo all'italiana, che si ripercuoterebbe sulla pelle di tanti bambini sfortunati e innocenti, beffati dalla sorte e, a questo punto, dallostesso Stato.