M5S: «Salvini e Renzi mettono la museruola ai pm»
L'aula del Senato ha detto no alla domanda di autorizzazione all'uso di intercettazioni di conversazioni telefoniche del senatore Antonio Azzollini (Ncd) nell'ambito dell'inchiesta sul porto di Molfetta. Ma il M5S non ci sta: «Pd e Lega a braccetto con illegalità».
ROMA - L'aula del Senato ha detto no alla domanda di autorizzazione all'uso di intercettazioni di conversazioni telefoniche del senatore Antonio Azzollini (Ncd) nell'ambito dell'inchiesta sul porto di Molfetta. Sono stati 160 i sì e 36 i no alla proposta della giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari che respingeva la richiesta di usare le intercettazioni.
IN DIFESA DELL'IMMUNITA' PARLAMENTARE - Ma il Movimento 5 Stelle non ci sta e accusa il premier e il suo partito, insieme alla Lega, di andare a braccetto con l'illegalità permettendo che le intercettazioni non vengano usate a causa dell'immunità parlamentare. Afferma i Enrico Cappelletti capogruppo M5S in Commissione Giustizia: «Il Senato con il voto di Pd, Lega Nord, Forza Italia, Ncd vota no all'uso delle intercettazioni telefoniche nel procedimento penale che vede coinvolto il senatore e presidente della Commissione Bilancio Antonio Azzolini (Ncd)». E aggiunge: «Azzolini è indagato per truffa allo Stato, associazione a delinquere, abuso d'ufficio, frode in pubbliche forniture, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi e reati ambientali nell'inchiesta che lo vede coinvolto nello scandalo sul porto di Molfetta».
PD E LEGA A BRACCETTO CON ILLEGALITA' - «Renzi e Salvini vanno in tv a parlare di lotta alla corruzione e legalità. Tutte balle - conclude Cappelletti -. Nei fatti in parlamento Pd e Lega vanno a braccetto per non permettere un completo svolgimento delle indagini alla magistratura, negando l'utilizzo di intercettazioni telefoniche su un senatore indagato per gravissimi reati. Solo Movimento 5 Stelle e Sel hanno votato favorevolmente all'utilizzo delle intercettazioni telefoniche».