18 aprile 2024
Aggiornato 23:00
La deputata Pd in difesa del «pacchetto aria» tagliato dal piano Juncker

Mura (Pd): «Juncker, sull'aria non si scherza»

Sarebbero oltre 458.000 all'anno i decessi certificati dall'Agenzia europea dell'ambiente e causati dall'inquinamento da gas serra. E l'Italia scala la classifica: con quasi 68.000 morti all'anno, è tra i top trenta. Nonostante ciò, Juncker programma di tagliare il «pacchetto aria», facendo economia sulla salute dei cittadini europei

ROMA - Sono oltre 458.000 ogni anno, di cui quasi 68.000 in Italia, i decessi, certificati dall'Agenzia europea dell'ambiente, causati dall'inquinamento dell'aria e dai gas serra prodotti dall'industria. Lo ha riportato Romina Mura, deputata del Pd e firmataria di un'interrogazione presentata alla Camera lo scorso sabato dedicata all'annosa questione dell'inquinamento dell'aria. E per una volta, il nostro Paese, nel panorama europeo, scala le classifiche: le scala, sì, ma non certo in positivo. «L'Italia, con l'ingombrante presenza dell'Ilva di Taranto, presente nella "top 30" degli stabilimenti più inquinanti d'Europa, risulta tra i paesi più colpiti». Eppure, una risposta europea esisteva: «il piano aria messo a punto dall'AEA», infatti, «contiene importanti azioni per ridurre drasticamente tale inquinamento". 

JUNCKER TAGLIA SULL'ARIA - Esisteva, perchè le «politiche economiche più espansive in grado di far uscire l'Europa e l'Italia dalla lunga fase di scarsa crescita rischiano di vanificare le misure predisposte dall'Agenzia»: il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha infatti presentato, «al Presidente del Consiglio dell'Unione europea, Matteo Renzi, e al Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, la proposta di programma di lavoro per il 2015 che prevede anche il "taglio" dalle priorità del "pacchetto aria", approvato dalla precedente Commissione". A preoccupare, in particolare, sarebbero le eventuali modifiche alle norme sull'inquinamento da polveri sottili, che ne innalzerebbero (circa raddoppiandolo) di fatto il limite di tolleranza. Questo, nonostante sia scientificamente dimostrato che «ogni riduzione di 5 μ g/m3 di Pm 10 riduce la mortalità del 7 per cento».

DAL PACCHETTO ARIA 100.000 POSTI DI LAVORO - Anche dal punto di vista economico, sostiene la Mura, l'adozione del «pacchetto aria» sarebbe vantaggiosa: essa consentirebbe, infatti, «alla società di risparmiare dai 40 ai 140 miliardi di euro in esternalità e si otterrebbero benefici diretti nell'ordine di circa 3 miliardi di euro grazie all'incremento di produttività della manodopera, a minori costi sanitari, all'aumento delle rese agricole e a minori danni agli edifici; l'applicazione del pacchetto contribuirebbe anche a creare l'equivalente di circa 100.000 ulteriori posti di lavoro, perché grazie al minor numero di giorni lavorativi persi si registrerebbe un incremento in termini di produttività e competitività, avendo un impatto netto positivo sulla crescita economica". Insomma, il piano Juncker sarebbe svantaggioso, per quel che riguarda il «pacchetto aria»,  tanto sul piano della sicurezza ambientale e della salute, quanto su quello del risparmio e della crescita.

CHI INQUINA PAGHI. ANCHE LE INDUSTRIE - Per questo, la deputata Pd chiede al Governo "se [...] non ritenga opportuno adoperarsi perché venga scongiurato il tentativo di depotenziare le misure anti inquinamento pensate dall'Agenzia europea dell'ambiente», e se non ritenga necessario che «le politiche economiche espansive in grado di far uscire l'Italia dalla lunga fase di scarsa crescita siano compatibili con la tutela dell'ambiente e della salute»; ancora, la Mura intende conoscere «quali iniziative di competenza intendano assumere per contrastare l'inquinamento dell'aria e i gas serra prodotti dall'industria che ogni anno espongono la popolazione a polveri sottili e ozono, provocando in Italia quasi settanta mila morti all'anno», e se «non ritengano di garantire la piena applicazione del principio "chi inquina paga" per i titolari delle industrie che si sono resi responsabili di azioni di inquinamento sul territorio nazionale». Infine, la Mura ritiene urgente «approvare in tempi brevi un piano strutturale di interventi sulle politiche energetiche a favore delle rinnovabili e dell'efficienza energetica», oltre che «adottare iniziative che potenzino il trasporto pubblico, avviando nel contempo una serie di interventi presso l'Unione per la produzione di auto ibride da immettere nel mercato». Perchè, in fondo, un piano per la crescita in Europa che prima di tutto non salvaguardi la salute dei suoi cittadini - addirittura facendoci economia sopra - è poco lungimirante, se non addirittura controproducente.