29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
NCD contro la nuova squadra del Cav

Alfano: «Per Berlusconi Salvini leader? Perdono in partenza»

Il ministro dell'Interno boccia in toto la dichiarazione di Silvio Berlusconi secondo cui Matteo Salvini avrebbe quel 'quid' da leader del centrodestra. Alfano ribadisce la distanza di vedute incolmabile tra i valori di NCD e quelli della Lega di Salvini. A vincere, secondo il ministro dell'Interno, non sarebbe una squadra che parla di estremismo, ma una che ha una proposta concreta per governare.

ROMA - Ai microfoni di RTL 102.5, il ministro dell'Interno Angelino Alfano, facendo riferimento alla recente battuta di Silvio Berlusconi che dice di essere il regista del centrodestra mentre Salvini ne è il bomber, ribadisce la distanza tra sé e i principi cui s'ispira il Carroccio oggi. Afferma, infatti, Angelino Alfano: «Io non ho nulla di personale contro Salvini, ma le sue idee sono lontanissime dalle mie. Quindi chi non fa politica solo per il potere non può tenere da parte la differenza ideale»

DISTANZE INCOLMABILI - «Noi vogliamo svolgere la parte che svolgono i riformatori», ha detto Alfano e cioè «cambiare l'Europa, difendere l'Euro, migliorare i servizi per i nostri cittadini, dare la certezza della pena, la sicurezza nelle nostre città, fare sì che le donne siano meno offese e subiscano meno violenza, cioè la parte di un Centrodestra riformatore e moderno». Salvini, ha rilevato il ministro, «invece dice che occorre uscire dall'Europa, che occorre tornare alla liretta da svalutare, che occorre chiudere i trattati di libera circolazione tra i cittadini europei. Si tratta di elementi fondamentali del programma, non cosucce sulle quali ci si può intendere, la differenza è molto profonda».

LEGA VINCENTE IN CENTRODESTRA PERDENTE - La 'squadra' proposta da Silvio Berlusconi è, per Alfano, «molto semplicemente una squadra che non vince. Per essere pratici faccio l'esempio dell'Emilia Romagna: lì la Lega festeggia un grande successo perché ha preso il 19%» ma nelle cinque elezioni che si sono svolte per presidente della regione Emilia Romagna dal 1995 ad oggi per il centro-destra questa, per Alfano; «è stata la performance peggiore dal 1995. Cioè negli ultimi 20 anni, come centro-destra, il peggiore risultato lo ha ottenuto il candidato di centro destra di questa volta. Quindi cosa si è verificato? Che la Lega - ha detto il ministro - è vincente dentro un centro-destra perdente, ma ai moderati italiani, a coloro che non vogliono votare il Partito Democratico, cosa frega di avere una Lega forte se poi il centro-destra perde e governa sempre la sinistra?».

IL FLOP CLAMOROSO DELLA COALIZIONE - Alla fine nonostante il calo dell'affluenza, nonostante il 37%dei votanti, «Bonaccini - ha ricordato Alfano - ha dato 20 punti di scarto ad Alan Fabbri, quello della Lega, che si è fermato intorno al 30». Insomma, ha continuato, «la coalizione ha fatto un flop clamoroso. E allora a noi che ce ne frega di perdere a guida leghista? Meglio trovare una soluzione che sia veramente competitiva con Renzi, perché credo che Renzi sia il più felice di tutti del risultato di Salvini perché gli consegna un'estrema destra (che non è centrodestra) 'Lepenista', che vuole uscire dall'Europa, che vuole la lira da svalutare, che vuole chiudere le frontiere e quindi tornare indietro rispetto ai trattati di libera circolazione che è manna caduta dal cielo».

NON SI VINCE CON ESTREMISMI - Per Alfano «la squadra che vince è una squadra di persone del centrodestra che non dicono delle cose estreme come le dice Salvini, che non raccolgono per poco tempo un voto di protesta che poi evapora come sta succedendo a Grillo, ma che hanno una proposta concreta per governare il Paese. Sul fisco, sulle città, sulla questione che riguarda la certezza della pena e sulle dinamiche fiscali che noi stiamo affrontando da dentro il Governo: cito un esempio su tutti, il fatto di zero tasse per chi fa nuove assunzioni, che era un punto programmatico forte del PDL di cui ero segretario e che abbiamo realizzato con questa legge di stabilità».

CICCHITTO: CON SALVINI È LA FINE DI FI - «Berlusconi, lanciando Salvini come leader del centrodestra sancisce da un lato la sostanziale fine di Forza Italia, dall'altro l'impossibilità dell'alleanza con il NCD». Lo ha affermato in una nota Fabrizo Cicchitto (Ncd) spiegando che «in effetti Salvini è un ottimo goleador per una Lega lepenista ed estremista, ma sarebbe solo un autogol per un centrodestra che volesse vincere perché consegnerebbe tutta l'area di centro a Renzi. Lanciare Salvini come leader e poi ribadire il patto del Nazareno - ha aggiunto Cicchitto - significa cadere in una contraddizione totale, senza soluzione politica. E invece proprio l'area di centro potenzialmente alternativa a Renzi e al Pd, deve essere il punto di riferimenro politico del NCD, dell'Udc e di altre dorze della società civile».