25 aprile 2024
Aggiornato 09:00
La Lega chiede più risorse per le forze dell'ordine

Zaia: «Il Governo non sia sordo alle richieste di sicurezza dei cittadini»

Alla luce di quanto accaduto negli ultimi giorni nella periferia romana di Tor Sapienza, palcoscenico di accesi e violenti scontri tra gli abitanti del posto e migranti ospitati in un centro di accoglienza, parla il Governatore della Regione Veneto: «Renzi disponga più forze dell'ordine a tutela dei cittadini».

VENEZIA - «I cittadini hanno bisogno di una risposta dallo Stato, chiedono giustamente di sentirsi più tutelati da quelle istituzioni che invece appaiono ai loro occhi sempre più distanti e insensibili. E quella della sicurezza è proprio una delle richieste più forti e pressanti che viene dalla popolazione e che il Governo non può non ascoltare».Ad affermarlo è il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, riferendosi al malessere manifestato da molte comunità del Veneto, compresa quella di Quarto d'Altino, in provincia di Venezia, a causa del crescente diffondersi di episodi di criminalità, piccola e grande, nel territorio.

RENZI PENSI ALLA SICUREZZA «Pochi giorni fa mi sono complimentato con il questore per l'efficacia della maxioperazione anticrimine avviata nella terraferma veneziana - prosegue Zaia - e ciò dimostra che quando le nostre forze dell'ordine sono messe in grado di operare i risultati si ottengono. Renzi, dunque, metta a disposizione del Ministero degli interni le necessarie risorse affinché i territori possano disporre di un adeguato numero di uomini e mezzi. Sono queste le risposte che si aspetta la comunità di Quarto d'Altino e più in generale quella veneta, sperando che il riscontro non sia un tweet con l'hastag #staisereno?»

A TOR SAPIENZA ANCORA MANIFESTAZIONI - Ancora riflettori puntati sul quartiere della periferia romana di Tor Sapienza, palcoscenico, negli ultimi tre giorni, di accesi e violenti scontri tra gli abitanti del posto e migranti ospitati nel centro di accoglienza per minorenni 'Il sorriso'. Solo ieri sera era stato deciso il trasferimento di 45 minorenni in altri centri di Roma e della provincia, ma oggi in 17 sono tornati nel quartiere. Le porte del centro, però, oggi sono sbarrate: «Non potete stare qui», si sentono ripetere.

NIENTE SCONTRI, SOLO PROTESTE - Nelle ultime ore le manifestazioni di protesta dei residenti del quartiere non sono sfociate in scontri, grazie alla presenza delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Le due notti precedenti erano state caratterizzate, invece, da più tentativi di assalto al centro, addirittura con lancio di bombe carta, sassi, bottiglie, cassonetti incendiati e ben quattordici feriti, tra cui molti poliziotti e un cameraman della Rai.

LE ISTITUZIONI SI MUOVONO - La procura di Roma ha aperto un’inchiesta sui disordini per individuare i responsabili e capire la natura degli scontri, se sono stati i residenti del quartiere a provocare le proteste spontanee o se in realtà vi sia un progetto di rivolta pensato. Gli inquirenti stanno raccogliendo e visionando i video girati dalle televisioni e quelli delle telecamere a circuito chiuso. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, invece, ha convocato una riunione d’urgenza con il questore di Roma, Nicolò De Angelis, il prefetto Giuseppe Pecoraro e il prefetto Mario Morcone, responsabile del Dipartimento delle Libertà civili del ministero che si occupa dell’accoglienza di immigrati e richiedenti asilo. Da parte del Comune, invece, è arrivata la decisione di trasferire i minori dal centro e questo «perché i minori si trovavano a pianoterra del centro, la parte più inagibile. L’area permane vigilata». Ignazio Marino ha comunicato che «la struttura è stata gravemente danneggiata e al momento in molti suoi spazi è inagibile. Nei confronti dei minori Roma Capitale ha degli obblighi di legge nazionali e internazionali di tutela e protezione».