26 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Dopo la ribellione di Tor Sapienza

Bagnasco: anche gli immigrati cerchino di integrarsi

Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI, commenta gli scontri nel quartiere romano di Tor Sapienza contro un centro per immigrati. Bagnasco afferma che l'integrazione è la sfida per tutti «che dobbiamo affrontare insieme».

ASSISI - Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, commenta gli scontri nel quartiere romano di Tor Sapienza contro un centro per immigrati. Il cardinale auspica che le comunità e in primis i sacerdoti si mostrino aperti e ospitali nei confronti di chi arriva in Italia dopo aver subito condizioni di estrema difficoltà e precarietà. La prospettiva in Italia deve essere migliore di quella che queste persone si sono lasciate alle spalle. Afferma il cardinal Bagnasco: «Ricordiamo continuamente con i nostri sacerdoti e le nostre comunità la necessità di avere un cuore accogliente verso le tante persone che in situazioni di tante difficoltà nei loro paesi, per la persecuzione o la guerra o la violenza, cercano lidi e un futuro migliore»

LA SFIDA DELL'INTEGRAZIONE«Certo - spiega l'arcivescovo di Genoa nella conferenza stampa che conclude l'assemblea generale della Cei che si è svolta in questi giorni ad Assisi - questo presuppone nel cuore di questi nostri fratelli e sorelle il desiderio di trovare un domani la integrazione con le popolazioni che le accolgono. Quando parliamo di integrazione, un'integrazione culturale senza rinuncia alla propria identità, parliamo di una sfida, e questo vale per tutti: perché significa cercare di superare la paura del diverso e cercare di fare posto a chi approda nella nostra vita per motivi di sofferenza e di disagio, da un punto di vista spirituale, morale, sociale e culturale. Tutte le intemperanze, le delusioni che possono esserci o addirittura le reazioni violente indicano la difficoltà di questa sfida ma sono anche un appello per le persone singole e per la società nel suo complesso perché questa sfida si possa affrontare insieme in modo costruttivo».