19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Parla il Cardinal Burke

«La Chiesa è una nave senza timone»

Uno dei capifila del fronte conservatore al recente sinodo straordinario sulla famiglia, il cardinale statunitense Raymond Leo Burke, si dice preoccupato per le sorti della Chiesa, che, nelle mani del Santo Padre, sembra aver perso la bussola: «Non sono contro il Papa ma molti soffrono un po' il mal di mare».

CITTÀ DEL VATICANO - Il cardinale statunitense Raymond Leo Burke, Prefetto della Segnatura apostolica, uno dei capifila del fronte conservatore al recente sinodo straordinario sulla famiglia, continua la sua polemica nei confronti di Papa Francesco: «Molti mi hanno manifestato preoccupazione», afferma in un'intervista al giornale spagnolo Vida Nueva il porporato statunitense. «In un momento così critico, nel quale c'è una forte sensazione che la Chiesa sia come una nave senza timone, non importa per quale motivo; la cosa più importante che mai è studiare la nostra Fede, avere una guida spirituale sana e dare una forte testimonianza della fede».

LA NAVE DELLA CHIESA HA PERSO LA BUSSOLA - Continua, ancora, nell'intervista il Cardinale: «Ho tutto il rispetto per il ministero petrino e non voglio sembrare di essere una voce contraria al Papa. Vorrei essere un maestro della fede con tutte le mie debolezze, dicendo la verità che oggi molti avvertono. Soffrono un po' di mal di mare, perché secondo loro la nave della Chiesa ha perso la bussola. Bisogna mettere da parte la causa di questo disorientamento, perché non abbiamo perso la bussola. Abbiamo la costante tradizione della Chiesa, gli insegnamenti, la liturgia, la morale. Il catechismo non cambia». Lo stesso Burke ha affermato alla stampa che per volontà del Papa starebbe per lasciare la guida del dicastero vaticano per diventare patrono del Sovrano ordine militare di Malta.

LA FEDE NON PUÒ ADEGUARSI ALLA CULTURA - Nell'intervista, il Prefetto della Segnatura apostolica afferma, inoltre: «Il Papa giustamente parla della necessità di andare nelle periferie. La risposta della gente è stata molto calorosa. Però non possiamo andare alle periferie con le mani vuote. Andiamo con la Parola di Dio, con i sacramenti, con la vita virtuosa dello Spirito Santo. Non dico che il Papa lo faccia, però c'è il rischio di interpretare male l'incontro con la cultura. La fede non può adeguarsi alla cultura, ma deve richiamarla alla conversione. Siamo un movimento contro-culturale, non popolare».