Farinetti: l'Aquila la ricostruiamo noi
Uno spazio dedicato all'Abruzzo nei negozi Eataly. Per fare scoprire i tesori enogastronomici di questa regione e aiutare la ricostruzione, ancora da ultimare, dopo il terremoto di cinque anni fa. Il progetto, in collaborazione con Slow food Abruzzo, è stato presentato dal presidente di Eataly Oscar Farinetti e dal sindaco dell'Aquila Massimo Cialente.
ROMA - Uno spazio dedicato all'Abruzzo nei negozi Eataly. Per fare scoprire i tesori enogastronomici di questa regione e aiutare la ricostruzione, ancora da ultimare, dopo il terremoto di cinque anni fa. Il progetto, in collaborazione con Slow food Abruzzo, è stato presentato dal presidente di Eataly Oscar Farinetti e dal sindaco dell'Aquila Massimo Cialente. Ventisei i produttori abruzzesi che hanno aderito al progetto.
FARINETTI: SE COMPRATE LE NOSTRE ECCELLENZE AIUTATE L'ABRUZZO - L'idea è semplice, spiega Farinetti in una video-intervista con Askanews: «Se comprate un'eccellenza d'Abruzzo il guadagno, il 25%, ritorna all'Aquila. Succede che le bellezze dell'Italia vadano in disgrazia per motivi non dipendenti da noi: dobbiamo curare queste ferite - aggiunge Farinetti -, costa un sacco di soldi, non ce la facciamo con i soldi pubblici, è arrivato il momento che i privati diano una mano».
IL 25% DEL RICAVATO TORNA ALL'AQUILA - Farinetti racconta come è nata l'idea di trovare fondi per la ricostruzione dell'Aquila facendo conoscere al mondo i prodotti enogastronomici abruzzesi. «Ci siamo inventati questa roba per il centro storico dell'Aquila che a tanti anni di distanza deve essere ancora finito. Abbiamo pensato di prendere due piccioni con una fava. Siccome l'Abruzzo ha delle eccellenze enogastronomiche straordinarie e non così conosciute dagli italiani e dai cittadini del mondo, ci siamo detti: creiamo dei corner, compriamo dai migliori produttori d'Abruzzo le eccellenze più grandi, le narriamo bene, cerchiamo di convincere più persone possibili a comprare questi prodotti e restituiamo il guadagno all'Abruzzo. Il 25% torna a quella terra. In questo modo voglio celebrare un nuovo modo di considerare il rispetto - conclude Farinetti -, per farcela in Italia dobbiamo diventare tutti un po' più rispettosi" ed ora è possibile esserlo «comprando cose buone che, da italiani goderecci, ci fanno stare bene» e contribuiscono anche a fare del bene.
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