19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Emergenza povertà

Poletti: apriamo le scuole ai senza tetto

Per il ministro Poletti serve un piano nazionale di lotta all'indigenza. Il Movimento 5 Stelle rilancia il reddito di cittadinanza e il cardinale Bassetti avverte: «non possiamo affrontare questa piaga che sconvolge l'Italia, ma anche una buona parte dell'Europa, senza un nuovo patto sociale».

ROMA - In Italia il numero dei poveri è in continuo aumento. Il fenomeno riguarda soprattutto anziani e bambini, ma si estende a chi non ha dietro le spalle una famiglia e sempre più spesso coinvolge anche persone che hanno un lavoro stabile, ma un reddito al di sotto della sopravvivenza. E' preoccupante e in alcuni punti drammatico il quadro che Giuliano Poletti ha illustrato in una audizione davanti alla commissione Affari Costituzionali della Camera.

UN PIANO NAZIONALE CONTRO LA POVERTÀ - Abbiamo una serie di componenti sociali più a rischio. Siamo di fronte a una «serie di situazioni che ci richiedono analisi puntuali e la fissazione più precisa di parametri» e «strumenti» per affrontarle poiché le «risorse» sono «sempre più limitate» e dall'altra parte c'è l'ampliamento dei bisogni e dell'area della povertà. Questo l'allarme lanciato in Commissione dal ministro del Welfare. Secondo il ministro serve un piano nazionale di lotta alla povertà. Per Poletti siamo di fronte a una situazione di peggioramento significativo legata alla situazione economico-sociale degli anni recenti, all'apertura della forbice tra diverse fasce sociali e all'impoverimento di un'area sempre più ampia dei cittadini.

L'EUROPA NON SI TIRI INDIETRO- Il ministro del Welfare ha rivolto un vero e proprio appello all'Europa affinchè si faccia carico dell'emergenza povertà che ormai purtroppo ha investito anche l'Italia «Siamo uno dei primi paesi europei per l'utilizzo dei fondi europei per gli indigenti", ha spiegato Giuliano Poletti, il quale ha tenuto a sottolineare che il nostro Paese è stato «tra i primi a mandare a Bruxelles il piano per l'uso dei fondi» e anzi ha «anticipato circa 40 milioni di euro (quasi la metà)" dei fondi necessari». «Questa volta - ha poi spiegato Poletti nel corso dell'audizione a Montecitorio - è però accaduto che si è chiuso un programma e se ne è aperto un altro e se non si gestisce la transizione si crea un buco difficile da gestire. Noi siamo consapevoli di questo dato ma il nostro sforzo non è stato banale». Con il "nuovo fondo", ha detto ancora Poletti, c'è l'intenzione di lanciare "nuovi programmi per combattere la povertà educativa e aprendo scuole di pomeriggio per i servizi di refezione per i senza dimora».

M5STELLE: CI VUOLE IL REDDITO DI CITTADINANZA- «In Italia gran parte della popolazione vede peggiorare il proprio stile di vita, sta aumentando la povertà e cresce il rischio di diventare un lavoratore a basso reddito. Tutto questo non lo diciamo noi, ma l'ultimo rapporto sul mercato del lavoro del Cnel. Il Governo anziché adottare misure di sostegno al reddito, come il reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle, introduce forme contrattuali che fanno aumentare il precariato». Lo afferma la capogruppo del M5S in commissione Lavoro del Senato, Nunzia Catalfo. «Le riforme in materia di lavoro presentate dal Governo- sostiene Catalfo - renderà sempre più povero il nostro Paese: più disoccupati, più precarietà, più crisi per le piccole e medie imprese, meno tutele, meno consumi: in una parola, più povertà. Non c'è più tempo: introduciamo subito il reddito di cittadinanza».

IL CARDINALE BASSETTI: UN NUOVO PATTO SOCIALE - Di fronte alla nuova crisi economica serve «un nuovo patto sociale», è quello che chiede il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia - Città della Pieve. "Siamo posti di fronte a un'emergenza sociale che oltrepassa ogni diversità politica, religiosa o culturale», scrive il porporato, dopo i recenti interventi in materia di lavoro e crisi economica da parte dei vertici della Conferenza episcopale italiana. «Emergenza che ha bisogno dell'aiuto di tutti quegli uomini e quelle donne di buona volontà che, senza perdere tempo in inutili dispute ideologiche, sappiano tramutare il loro impegno in opere concrete. Per ripensare un'economia sana è dunque doveroso ripartire dai poveri e da un nuovo patto sociale.»

ALLA CARITAS RADDOPPIATI I POVERI- Per esempio, la Caritas della mia diocesi nei primi sei mesi di quest'anno ha raddoppiato gli interventi di aiuto ai poveri. Non poche famiglie, infatti, stanno drasticamente riducendo le spese per l'alimentazione, la cura della salute e l'istruzione. In molti casi non hanno neppure il denaro sufficiente per comprare i libri scolastici.
«La nuova mappa della povertà in Europa che si sta delineando dal 2008 a oggi assume ormai i contorni di un'autentica catastrofe sociale", denuncia il il cardinale Bassetti, che poi aggiunge: «Mai come oggi, dunque, la questione sociale rappresenta per l'intera classe politica un'urgenza non più rinviabile e per la Chiesa una sfida decisiva: saper coniugare l'annuncio del Vangelo con il concetto evangelico di giustizia».