9 settembre 2024
Aggiornato 04:00
Chiesa Cattolica

Papa Francesco: «Rinuncia Benedetto XVI? Credo che farei lo stesso»

Così il Pontefice sul volo di ritorno da Seoul a Roma: «Quando non c'è più la forza di gestire i problemi di Governo della Chiesa». Poi parla dei prossimi viaggi: «L'anno prossimo vorrei andare a Philadelphia, Washington e New York. Cina? Domani! Ma con grande rispetto».

CITTÀ DEL VATICANO - «Perché la nostra vita si allunga e ad una certa età non c'è la capacità di governare bene, perché il corpo si stanca... ma, la salute forse è buona, ma non c'è la capacità di portare avanti tutti i problemi di un governo come quello della Chiesa. E io credo che Papa Benedetto XVI ha fatto questo gesto dei Papi emeriti». Così Papa Francesco sul volo di ritorno da Seoul a Roma. «Forse qualche teologo mi dirà che questo non è giusto, ma io la penso così», ha detto Bergoglio a quanto riportato dalla Radio vaticana. «I secoli diranno se è così o no. Vediamo. Ma lei potrà dirmi: 'E se lei non se la sentirà, un giorno, di andare avanti?'. Ma, farei lo stesso! Farei lo stesso. Pregherò, ma farei lo stesso».

L'anno prossimo a Philadelphia, Washington e New York - Albania quest'anno, a settembre, l'anno prossimo «vorrei andare a Philadelphia all'incontro della famiglie e anche sono stato invitato dal Presidente degli Stati Uniti al Parlamento americano e anche dal Segretario delle Nazioni Unite a New York». Così Papa Francesco sui suoi prossimi viaggi internazionali. Sul volo di ritorno dalla Corea, Bergoglio, a quanto riporta Vatican Insider, ha sottolineato che in occasione del viaggio Oltreatlantico dell'anno prossimo «i messicani vogliono che in quella occasione io vada anche alla Madonna di Guadalupe e si può approfittare, ma non è sicuro». Infine, la Spagna: «I reali mi hanno invitato, l'episcopato mi ha invitato, ma non è deciso».

Se voglio andare in Cina? Domani! Ma con grande rispetto - «Se io ho voglia di andare in Cina? Ma sicuro, domani! Noi rispettiamo il popolo cinese. La Chiesa chiede soltanto la libertà per il suo ministero, per il suo lavoro. Nessun'altra condizione».
Jorge Mario Bergoglio, che, a quanto riferisce il sito Vatican Insider, ha ricordato l'importanza della nota lettera inviata nel 2007 da Benedetto XVI ai cattolici cinesi, ha raccontato: "Quando all'andata stavamo sorvolando lo spazio aereo cinese, io mi trovavo nella cabina pilotaggio e uno dei piloti mi ha fatto vedere un registro, spiegandomi che mancavano dieci minuti per entrare nello spazio aereo cinese e dovevamo chiedere l'autorizzazione - sempre si deve chiedere, è una cosa normale, per ogni Paese - e ho sentito come chiedevano l'autorizzazione e come rispondevano, sono stato testimone di quel momento. Il pilota ha detto: adesso partirà il telegramma, non so come l'abbia fatto, ma l'ha fatto. Poi mi sono congedato da loro, e sono tornato al mio posto e ho pregato tanto, per quel bello e nobile popolo cinese: un popolo saggio. Penso ai grandi saggi cinesi, penso alla storia di scienza, di saggezza... Anche noi gesuiti abbiamo una storia lì, con Matteo Ricci...», gesuita come Papa Francesco.