Renzi: «Io non mollo»
Il premier, Matteo Renzi, si rivolge ai suoi lettori e ribadisce con determinazione il suo impegno a cambiare le sorti del Belpaese. Nel programma di governo dei prossimi mille giorni: investimenti in cultura, rivoluzione digitale e nuove tecnologie.
ROMA - Il premier, Matteo Renzi, dopo un lungo periodo di silenzio torna a scrivere una e-news ai suoi lettori. Affronta temi diversi, dagli impegni del suo governo al ruolo dell'Italia in Ue.
Renzi: "Terrò fede ai miei impegni" - Il risultato del Pd alle elezioni europee «non è una coccarda, ma un impegno. Non è una medaglia, ma uno stimolo. Ecco perché non molliamo di un centimetro. Ecco perché - passo dopo passo - faremo ciò che abbiamo promesso", assicura il presidente del Consiglio e segretario del Pd, Matteo Renzi. «Ci vorranno nottate in Senato, pomeriggi alla Camera, weekend a Palazzo Chigi non importa», aggiunge il premier: «Noi con calma e determinazione riporteremo questo Paese là dove deve stare».
"Siamo un investimento sulle speranze dell'Italia" - Ovvero «ad accogliere le donne che vengono incarcerate per la loro fede religiosa, a giocare un ruolo nei complicatissimi equilibri (o squilibri) di politica internazionale, a togliere polvere da un'Europa che non può andare avanti nella noia e nella burocrazia. Ma anche a rimettere a posto la palestra o il teatro di una scuola, ad aiutare il piccolo imprenditore stritolato da un ufficio pubblico o da un prestito in banca, a ridare un po' di potere d'acquisto alle famiglie».
Obiettivi che Renzi sente come un impegno, «perchè tra le cose che sono accadute in questi mesi c'è anche un fatto strano: il Pd ha vinto le elezioni. Strano perché non accade così frequentemente, certo. Ma strano anche per la dimensione del risultato. Erano quasi sessant'anni che nessuno arrivava al quaranta per cento. Se ci siamo arrivati non è merito nostro. Non è il riconoscimento della nostra bravura, ma un investimento sulla speranza degli italiani».
"Investire nella cultura per valorizzare le nostre eccellenze" - Per far ripartire l'Italia serve «una discussione pacata, seria e civile sul vero valore aggiunto del nostro Paese: la cultura». Discussione che deve riguardare anche la Rai «che va tolta ai partiti per ridarla al Paese". La cultura in Italia «vuol dire musei, certo. Musica, arte, ricerca, turismo, innovazione. Ma vuol dire anche Rai", spiega il premier, e università, «dove possiamo valorizzare le vere eccellenze che abbiamo».
"Rivoluzione digitale e nuove tecnologie" - Le riforme della PA, del fisco e della giustizia «sono accomunate da un fil rouge: diverranno punti di forza dell'Italia solo se riusciremo a fare una massiccia iniezione di nuove tecnologie», scrive ancora Renzi.
«Il nostro obiettivo, che per me è una certezza perché so che su questo non possiamo fallire, è diventare uno dei Paesi leader mondiali del Governo attraverso la rivoluzione digitale e presenteremo il dettaglio dei programmi in Silicon Valley, cuore mondiale dell'ICT, a settembre», conclude.
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