18 aprile 2024
Aggiornato 23:30
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Renzi: «Mi appello ai senatori»

Mentre il ministro delle riforme, Maria Elena Boschi, cerca di indurre i partiti all'opposizione a dialogare con la maggioranza, il premier, Matteo Renzi, decide di lanciare un appello in Aula ai singoli senatori: "E' Triste vedere il Senato vittima di emendamenti burla. Da voi dipende il futuro dell'Italia".

ROMA - Ha il suo bel da fare, Matteo Renzi, nella settimana decisiva delle riforme. Non si risparmia né sul fronte interno, né su quello della politica estera. Sul fronte interno, il premier Matteo Renzi e il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi tentano disperatamente di giocarsi tutte le loro carte, affinché si concluda positivamente l'iter burrascoso delle riforme costituzionali. 

Renzi: "Senatori, da voi dipende il futuro dell'Italia" - Se da un lato il ministro prende contatti con tutti i gruppi parlamentari per indurli a un dialogo più sereno e costruttivo, dall'altro il premier decide di lanciare un appello straordinario in Aula, rivolgendosi ai singoli senatori: «I giorni che abbiamo davanti non possono essere buttati via, non ce lo possiamo permettere noi e non s elo possono permettere gli italiani», esordisce Renzi. E prosegue: «E' davvero triste vedere il Senato essere costretto a perdere tempo prezioso, vittima di emendamenti burla. Dalla vostra tenuta, senatori, dipende molto del futuro dell'Italia.» Se ciò basterà a calmare gli animi, e ad aprire uno spiraglio per una vera e propria risoluzione lo si capirà solo nelle prossime ore.   

"Non dimentichiamoci della Libia" - Sul fronte della politica estera, Renzi non dimentica di sottolineare l'importanza che ricoprirà l'Italia durante il semestre della presidenza Ue. "Stiamo vivendo un momento molto delicato soprattutto sotto il profilo internazionale: l'Ucraina, la Siria e l'Iraq, il Medio Oriente e la Terra Santa per tacere della Libia, che per noi italiani è il problema più prossimo", scrive il premier, in una lettera ai senatori della maggioranza. E in riferimento alla presidenza italiana della Ue, aggiunge: «In questa cornice sta sulle nostre spalle la responsabilità di fare dell'Italia e dell'Europa i luoghi di un dialogo possibile che affermi le ragioni della pace e della speranza».