27 agosto 2025
Aggiornato 19:30
Internet Governance Forum

Boldrini: la Rete? Un bene comune

Si aprono oggi i lavori della conferenza "Dal Net Mundial in Brasile all'Internet Governance forum in Turchia. Un lungo viaggio verso una nuova governance di Internet", e la presidente della Camera pone l'accento su alcuni interrogativi complessi, come il diritto all'informazione, alla privacy e all'oblio, ricordando che "la Rete è un bene comune per natura".

ROMA -  La presidente della Camera, Laura Boldrini, apre i lavori della conferenza 'Da Net Mundial in Brasile all'Internet Governance forum in Turchia. Un lungo viaggio verso una nuova governance di Internet'. E afferma: «E' ormai evidente a tutti che considerare internet uno dei vari media è riduttivo e improprio". 

Boldrini: Internet è fondamentale per le democrazie - «Internet - osserva la Boldrini - è molto di più: è una dimensione, più che mai essenziale per il presente e futuro delle nostre società; una dimensione diventata in poco tempo un immenso spazio di libertà, di crescita, di scambio, di conoscenza, di partecipazione. Una dimensione che offre opportunità straordinarie anche per lo sviluppo della democrazia, ovunque nel mondo; e che infatti finisce sotto tiro ogni volta che un regime voglia bloccare le istanze di democrazia e di apertura del suo popolo».

"Le donne sono ancora discriminate in rete" - La presidente della Camera mette anche l'accento su alcuni «interrogativi estremamente complessi» come quelli relativi al diritto all'informazione, alla privacy e all'oblio ma anche i problemi delle «minoranze e di quei gruppi sociali che talvolta in rete sono sottoposti ad attacchi tali da indurli ad abbandonare il campo" o delle «donne spesso oggetto di insulti».

«E perché le risposte siano corrette - insiste la Boldrini - è importante che siano elaborate con il metodo giusto. Le possiamo dare coinvolgendoci tutti in uno scambio, accrescendo la nostra consapevolezza e la volontà di essere 'cittadini' e non solo 'utenti' della rete. Veri e propri cittadini digitali con diritti e doveri. Sarebbe una follia prendere decisioni riguardanti la Rete, bene comune per natura, senza assicurare la partecipazione più vasta possibile».