29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
#semestre europeo

Chi comanda è l'elettorato tedesco, non la Merkel

Il Financial Times frena l'ottimismo del premier italiano, che ritiene, forse ingenuamente, di poter ottenere maggiore flessibilità nell'applicazione del Patto di Stabilità. E gli ricorda che prima di lui anche Rajoy e Hollande, a Berlino, hanno mangiato la foglia.

ROMA - "La storia che si ripete": così il Financial Times commenta oggi l'ottimismo di Matteo Renzi sul via libera di Berlino a una maggiore flessibilità nell'applicazione delle regole del Patto europeo di Stabilità e di crescita. E avverte che a decidere, in realtà, saranno gli elettori tedeschi, che la cancelliera non vorrà deludere.

"Ai veterani della crisi dell'eurozona", le affermazioni del presidente del Consiglio italiano ricordano infatti le prese di posizione del premier spagnolo Mariano Rajoy contro le norme di bilancio Ue, dopo la sua elezione nel 2011, così come quelle del presidente francese Francois Hollande, che nei primi cinque mesi del suo mandato spinse per ottenere un nuovo "patto della crescita".

"Renzi ha maggiore spazio di manovra dei suoi omologhi spagnolo e francese, dal momento che i suoi predecessori hanno tenuto il deficit italiano sotto la soglia Ue - scrive oggi Peter Spiegel da Roma - ma l'eurozona è piena di leader che pensavano di aver ottenuto concessioni da Berlino, solo per ritrovarsi ricacciati indietro a causa della reazione politica in Germania".

"Renzi potrebbe avere maggiore successo, soprattutto se adotta misure per rafforzare la competitività italiana - conclude Spiegel - ma come ha appreso Cameron (il premier britannico rimasto isolato sulla nomina del presidente della Commissione Ue), l'opinione pubblica tedesca è ciò che di fatto guida la Merkel. E la 'flessibilità' per l'Italia non porta voti in Germania".