2 maggio 2024
Aggiornato 07:00
Governo Renzi

Poletti si smarca: «Sono tranquillo, non ho alcun conflitto di interessi»

Il neo ministro del Lavoro spiega: «Da 12 anni il controllo delle cooperative compete al Ministero dello Sviluppo economico e non al Ministero del Lavoro, quindi io non vigilo nessuna cooperativa»

ROMA - «Sono tranquillo, non ho alcun conflitto di interessi perché da 12 anni il controllo delle cooperative compete al ministero dello Sviluppo economico e non al ministero del Lavoro, quindi io non vigilo nessuna cooperativa». Lo ha affermato il neo ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervistato a Radio Anch'io. Poletti dal 2002 è presidente nazionale di Legacoop.
Poi Poletti ha cambiato argomento, augurandosi che sull'abolizione dell'articolo 18 «non ci si fissi» e si inizi «una guerra» ma si discuta«sulla sostanza».

FRANCESCHINI, ITALIANI STANCHI DI ANNUNCI - Il nuovo ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini invece ha detto a Prima di tutto su Radio 1: «Uno dei motivi della stanchezza degli italiani nei confronti della politica, di qualsiasi colore, è stato vedere molti annunci e pochi fatti corrispondenti a quegli annunci».
«Dobbiamo invertire la rotta - ha aggiunto - dobbiamo tornare a essere credibili, semplicemente facendo bene il nostro lavoro. Questo vogliono da noi gli italiani, e noi dobbiamo essere controllati, giorno per giorno, su quello che facciamo».

INVESTIRE IN TURISMO - Franceschini ha spiegato: «Abbiamo perso troppo tempo, ci sono state colpe della politica. Non abbiamo capito che la più forte arma per vincere contro la globalizzazione e l'economia integrata mondiale è investire sulla nostra migliore risorsa: la bellezza, la storia, la cultura, il turismo, tutte quelle cose che il mondo ci invidia e noi non siamo capaci di difendere, tutelare, valorizzare».

PATRIMONIO ARTISTICO PER USCIRE DA CRISI - «Siamo sempre stati un Paese - ha proseguito - a forte attrazione turistica. Il paradosso è che negli ultimi anni si è avuta una forte espansione di turisti da nuove, grandi aree del mondo che vogliono fare turismo e noi invece abbiamo avuto una flessione nella nostra capacità di accoglienza. E' assurdo: il Paese che ha il più grande patrimonio culturale del mondo, le grandi città, ma anche i piccoli centri, i borghi, le città d'arte, la bellezza delle coste e del paesaggio montano, abbiamo tutto e tutto il mondo ce lo invidia, e noi non siamo capaci di difenderlo, tutelarlo, valorizzarlo. Ecco, questa è una grande sfida e se riusciremo a vincerla, il contributo che questo settore darà all'uscita dalla crisi economica, sarà fondamentale».
Poi il titolare del Turismo ha fatto i complimenti al suo predecessore: «Il governo Letta, e nello specifico del mio dicastero, il ministro Bray, ha fatto molte cose buone: il decreto turismo, lo stesso accorpamento dei ministeri, quindi si tratta di continuare sulle cose positive già' fatte e, come sempre bisognerebbe fare nella vita, cercare di migliorare».

LUPI, PRIMA RIFORMA È COSTITUZIONE - Anche Maurizio Lupi, riconfermato al ministero dei Trasporti ha spiegato quale sia il cronoprogramma del suo Nuovo centrodestra (Ncd): «Nuova legge elettorale? Prima cambiamo il Parlamento differenziando le funzioni di Camera e Senato. Questo patto esiste e sarà rispettato», ha scritto su Twitter.

GIANNINI, NOSTRO OBIETTIVO TAGLIO IRAP - «Il vero obiettivo ambizioso, il punto cruciale per noi è la riduzione dell'Irap. Ci sono strumenti specifici che possono essere adottati anche nei prossimi giorni».
Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini (Sc), a SkyTg24. «Il governo - ha aggiunto - si gioca la sua credibilità non in misure spot ma in una visione complessiva dei problemi».