26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Sicurezza

Cancellieri: «non è un indulto» e non «c'è nessun pericolo per la sicurezza»

Il ministro della Giustizia sul decreto anti-affollamento delle carceri: «Tocca due particolari categorie di persone, i tossicodipendenti e stranieri. I tossicodipendenti sono mandati nei centri di recupero per essere curati, i secondi vengono espulsi»

ROMA - Il ministro alla Giustizia Anna Maria Cancellieri ha ribadito che il decreto anti-affollamento delle carceri approvato ieri dal Governo «non è un indulto» e non «c'è nessun pericolo per la sicurezza», ma «aiutiamo i tossicodipendenti a curarsi».

NESSUN INDULTO - Intervistata da Radio 24, Cancellieri ha detto: «Non è un indulto perché non c'è automatismo, nessuno esce dal carcere se non lo decide il giudice. Poi - ha aggiunto - tocca due particolari categorie di persone, i tossicodipendenti e stranieri. I tossicodipendenti sono mandati nei centri di recupero per essere curati, i secondi vengono espulsi. E mille 700 sono quelli che potranno godere della liberazione anticipata. Sarebbero usciti comunque, ma escono solo un po' prima. Comunque - ha concluso sul punto Cancellieri - non c'è pericolo per la sicurezza, i tossicodipendenti non vanno in giro, escono per essere curate, sono persone che vengono riportate alla salute».

BRACCIALETTO ELETTRONICO VA PROVATO - Il ministro ha poi ricordato che con il decreto carceri approvato ieri dal governo è previsto un maggior uso del braccialetto elettronico in caso di detenzione domiciliare. La Guardasigilli ha difeso la scelta di rilanciare il braccialetto elettronico, sottolineando la necessità di provarlo, nonostante i costi: «Strasburgo ci chiede di usare strumenti elettronici di controllo», quindi «proviamoci, e se non saranno necessari bisognerà dire con forza che non vanno ma qualcuno dovrà assumersi questa responsabilità».

ALL'ESTERO USATISSIMO - Il braccialetto elettronico, secondo Cancellieri: «E' sempre stato in uso, non è che non esisteva. Si è cercato di dar la possibilità di utilizzarlo di più. Non so perché in Italia c'è sempre stata diffidenza verso questa scelta, in Inghilterra se ne fa un uso incredibile, dà sicurezza alle forze dell'ordine, così in Francia e Spagna. Da noi viene usato molto a Campobasso dove c'è un magistrato che ci crede».

COSTA COME GIOIELLO DI BULGARI - Riguardo ai costi - il vicecapo della polizia Cirillo sul braccialetto disse 'costava meno se lo compravamo da Bulgari' - Cancellieri ha sottolineato: «Ha ragione perché lo Stato spende una cifra considerevole, la piattaforma dei costi che è sempre in uso è notevole. Allora dobbiamo decidere una volta per tutte se usarlo o no. Non lo dico io ma Strasburgo ci chiede di usare strumenti elettronici di controllo. Proviamoci, e se non saranno necessari bisognerà dire con forza che non vanno ma qualcuno dovrà assumersi questa responsabilità».

NESSUN DISSIDIO CON ALFANO - All'indomani del varo del decreto carceri per affrontare l'emergenza sovraffollamento varato dal Consiglio dei ministri, il ministro della Giustizia ha assicurato che sull'argomento non c'è stato dissidio con il ministro dell'Interno Angelino Alfano: «Lui voleva essere certo che non ci fossero aggravi per le forze dell'ordine. Chiarito questo non ci sono stati problemi, assolutamente. E - ha aggiunto - il motivo per cui il ministro dell'Interno non era in conferenza stampa sta solo nel fatto che 'era un provvedimento di giustizia'».

MAI RAPPORTI CON GIULIA LIGRESTI - Cancellieri è tornata poi sul caso Fonsai: «Non ho mai avuto rapporti con Giulia Ligresti. Ho sbagliato forse con un'imprudenza ma dal punto di vista di illeciti stiamo parlando del nulla».

SOLO ESPRESSIONE SOLIDARIETÀ - Parlando della telefonata con la compagna di Salvatore Ligresti nel giorno del suo arresto, Cancellieri ha detto: «Ho commesso forse un'imprudenza perché un ministro non dovrebbe forse lasciarsi andare a sentimenti, ma comunque non c'era nulla di illecito nell'espressione di solidarietà a una persona compagna di un uomo in carcere, una persona senza alcun precedente. Mi creda, è assolutamente nulla, nulla, nulla» ha sottolineato il Guardasigilli.

SOLO UNA TELEFONATA - Alla domanda se sia stata vicina alle dimissioni, Cancellieri ha risposto: «Sono al servizio del mio Paese finché me lo chiedono con passione ed entusiasmo, se mi chiedono di farmi da parte non ho nessun problema. Io non ho mai avuto rapporti con Giulia Ligresti. E nemmeno con la famiglia Ligresti. Solo quell'unica telefonata per portare a conoscenza di una struttura che da me dipende per mettere in evidenza il rischio di un eventuale suicidio. Ho soltanto detto: 'State attenti' ma il carcere è già attento ed è stato anche inutile». E alla domanda sui rapporti con il fratello di Ligresti, Cancellieri ha replicato: «Ligresti è una persona assolutamente incensurata. Stiamo parlando del nulla».