Legge elettorale, la commissione Affari Costitiuzionali del Senato da il via libera: passi alla Camera
La presidente Anna Finocchiaro ha consultato i gruppi e si sono detti favorevoli Pd, Sel e M5s, contrari invece Lega Nord Fi, Ncd, Sc, Autonomisti e Gal. Dopo che il presidente del Senato, Pietro Grasso sarà informato del parere espresso, il passaggio a Montecitorio diventerà operativo
ROMA - La commissione Affari Costituzionali del Senato ha dato parere favorevole al passaggio della legge elettorale alla Camera. Questa mattina la presidente Anna Finocchiaro ha consultato i gruppi e si sono detti favorevoli Partito democratico (Pd), Sinistra ecologia e libertà (Sel) e Movimento 5 stelle (M5s), contrari invece Lega Nord, Forza Italia (Fi), Nuovo centrodestra (Ncd), Scelta civica (Sc), Autonomisti e Gal. Ora Finocchiaro riferirà al presidente del Senato, Pietro Grasso del parere espresso dalla commissione e il passaggio alla Camera diventerà operativo.
CALDEROLI (LEGA), PRESA IN GIRO - Scettico e critico Roberto Calderoli del Carroccio: «Nasce una maggioranza nuova fatta da Pd, Sel e M5s, proprio i partiti che finora hanno prodotto il rinvio della riforma. E comunque dovranno sempre ritornare al Senato e questo vuol dire che non riusciranno a combinare nulla, è solo una presa in giro».
CASINI (UDC), UNO SCIPPO - Contrario anche Pierferdinando Casini (Udc): «Un conto è abolire il Senato, ipotesi più che praticabile e per molti anche condivisibile, un conto è avallare un vero e proprio scippo della Camera dei Deputati ai danni del Senato esercitato sulla base di una decisione trasversale che contraddice precedenti deliberazioni e intendimenti concordati. Se il buon giorno si vede dal mattino, si sta preparando una fase di prepotenza che non promette nulla di buono e in cui ciascuno si assumerà le proprie responsabilità».
GASPARRI (FI), COMANDA RENZI - Il sentore di Fi, Maurizio Gasparri ha ridicolizzato il Ncd: «Si è ben capito chi detta l'agenda nel governo e nella maggioranza: Matteo Renzi. Nei giorni scorsi Alfano e il Ncd avevano strepitato contro il passaggio della legge elettorale alla Camera. Cosa che si sta puntualmente verificando, dimostrando in modo palese che il nuovo partitino non conta nulla nella definizione delle priorità. Si è fatto come il nuovo vertice del Pd voleva. Ovviamente la legge elettorale poi dovrà venire anche al Senato. Ma è chiaro sin d'ora che con questo governo e con questa maggioranza alcuni sono al volante mentre altri arrancano spingendo la macchina».
QUAGLIARIELLO, FARLA PER LA BEFANA - Il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello ha ammonito: «La legge elettorale si può fare solo se parte di un accordo di governo, nessuno può pensare di fare questa riforma senza il governo. Il problema istituzionale lo risolveranno i presidenti delle Camere - ha continuato Quagliariello a proposito del passaggio del provvedimento dal Senato alla Camera -, per il governo la cosa importante è che non si eluda il nodo: il governo se c'è e ha una maggioranza si deve mettere d'accordo. Nei prossimi dieci, quindici giorni, ossia al massimo per la Befana, la maggioranza o trova un accordo o va in crisi e allora ognuno si prenderà le sue responsabilità».
Per il ministro all'inizio dell'anno la maggioranza «deve avere delle idee chiare da presentare alle opposizioni, su quella proposta si potrà discutere e eventualmente accogliere i rilievi delle opposizioni». La proposta dovrà comprendere «legge elettorale, titolo V (della Costituzione,ndr), bicameralismo e riduzione dei parlamentari, per poter dire agli italiani che non stiamo più giocando» e se dovesse fallire «allora diremo ai cittadini di chi è la responsabilità».
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