3 ottobre 2025
Aggiornato 02:30
Politiche europee

«Ciò che la crisi ci ha portato è stato una rinascita degli sciovinismo e dei nazionalismi»

Il premier Letta: «Se l'Unione europea si ferma nei prossimi anni non terremo ciò che abbiamo conquistato e torneremo indietro». Su Expo 2015: «possiamo mostrare al mondo un Paese che ha ricominciato a crescere e che vuole essere protagonista, capace di attirare persone che vedranno un paese migliore e di cui si innamoreranno»

MILANO - Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha detto che l'Italia guarda con «attenzione» al piano di privatizzazioni avviato dal governo sloveno. Intervenuto durante il forum italo-sloveno nella sede di Borsa Italiana, alla presenza del premier sloveno Alenka Bratusek, Letta ha ricordato che quello del paese balcanico è un programma di privatizzazioni «importante» e ha aggiunto che «ci sono tanti punti di incontro e di contatto» tra i due Paesi.

INTERESSE SU SLOVENIA - Da una parte, secondo Letta, c'è un «naturale interesse» da parte delle imprese italiane «per vicinanza» e per «compatibilità» tra sistemi imprenditoriali. Dall'altra una «attenzione» del governo italiano perché le privatizzazioni slovene avvengono in un momento in cui anche Palazzo Chigi ha annunciato un primo pacchetto di cessioni. «Guardiamo con attenzione a ciò che sta accadendo in Slovenia», ha concluso Letta prima di lasciare la parola a Bratusek.

UNIONE BANCARIA FONDAMENTALE - Il presidente del Consiglio ha poi aggiunto che l'Unione europea deve assolutamente darsi l'obiettivo di raggiungere entro dieci anni le «quattro unioni», cioè quella bancaria, fiscale, politica e monetaria: «Oggi se dobbiamo dire il sogno dell'Europa per il 2023, cioè nei prossimi dieci anni, sbandiamo tutti, è qui il problema». Letta ha ammesso che il tema dell'unione bancaria «non evoca un sogno, ma so che se ci fosse stata non saremmo caduti in quattro o cinque anni di avvitamento nella crisi e nella perdita drammatica di posti di lavoro».

DA ANTI EU SOLO MACERIE - Il premier ha stigmatizzato quei politici che costruiscono il proprio consenso elettorale sulle pulsioni antieuropee: «Fermarsi a guardare la pagliuzza della differenza che c'è tra noi e i tedeschi, tra noi e i francesi, tra noi e gli inglesi è pura miopia di fronte alla grandissima sfida globale. Può aiutare a far vincere una campagna elettorale, ma alla fine costruirà solo macerie».
Letta, ha detto che in Europa «serve una battaglia culturale e politica» per rafforzare il processo di unificazione perché «se l'Unione europea si ferma nei prossimi anni non terremo ciò che abbiamo conquistato e torneremo indietro. Ciò che la crisi ci ha portato è stato una rinascita degli sciovinismo e dei nazionalismi. Non è vero che l'Europa l'ha salvata la Germania, l'Italia ha fatto il suo senza chiedere nulla in cambio».

EXPO 2015 FONDAMENTALE - Quanto a Expo 2015, sarà un evento «fondamentale» per il nostro Paese e potrebbe avere lo stesso impatto che ebbero le Olimpiadi di Roma del 1960 nel mostrare al mondo il miracolo economico italiano degli anni '50, ha detto il capo del governo: «Expo 2015 è un evento fondamentale per il nostro Paese e auspichiamo che avrà lo stesso impatto delle Olimpiadi di Roma del 1960 che hanno mostrato al mondo il miracolo italiano degli anni '50. Farà di Milano la capitale europea così come lo sarà in occasione del semestre di presidenza Ue».
Il premier, ricordando di essere in partenza per il Sudafrica e che mercoledì affronterà il voto di fiducia in Parlamento, ha aggiunto che con Expo 2015 «possiamo mostrare al mondo un Paese che ha ricominciato a crescere e che vuole essere protagonista, capace di attirare persone che vedranno un paese migliore e di cui si innamoreranno».