1 dicembre 2023
Aggiornato 07:00
Corte costiutuzionale

Il porcellum è incostituzionale

RP | RP | RP | Secondo i supremi giudici l'attuale legge elettorale non rispetta la Carta, sia per il premio di maggioranza che per la mancanza delle preferenze. La Consulta: «Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove norme, secondo le proprie scelte politiche»

ROMA - La Corte costituzionale ha bocciato il porcellum. L'attuale legge elettorale, secondo i giudici della Consulta, è incostituzionale sia per il premio di maggioranza che per la mancanza delle preferenze.

I PUNTI ILLEGITTIMI - «La Corte costituzionale -è scritto nella nota diffusa al termine della camera di consiglio - ha dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme della legge n. 270/2005 che prevedono l'assegnazione di un premio di maggioranza - sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della Repubblica - alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, almeno, alla Camera, 340 seggi e, al Senato, il 55 per cento dei seggi assegnati a ciascuna Regione. La Corte ha altresì dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali 'bloccate', nella parte in cui non consentono all'elettore di esprimere una preferenza».

MOTIVAZIONI A SETTIMANE - Le motivazioni della decisione della Corte costituzionale saranno «rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici».

PARLAMENTO LIBERO LEGIFERARE - La Corte costituzionale, dichiarando la illegittimità del cosiddetto porcellum, ha ribadito anche che «resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali».