«La sbandierata riduzione di spesa è frutto di un espediente contabile»
RP | RP | RP | La senatrice Bottici (M5s): «Il bilancio 2013 nasconde la realtà, il vero ammontare delle spese del Senato non è 541 milioni e 500mila euro ma bensì 561 milioni 800mila euro. Alcune voci sono state tenute fuori»
ROMA - Il Movimento 5 stelle (M5s) ha contestato il progetto di bilancio interno del Senato in discussione nell'aula di palazzo Madama. «E' mio dovere - ha dichiarato Laura Bottici, senatore questore - denunciare il fatto che il bilancio 2013 nasconde la realtà, poiché il vero ammontare delle spese del Senato per il 2013 non è 541 milioni e 500mila euro ma bensì 561 milioni 800mila euro. E' lampante che la sbandierata riduzione di spesa sia frutto di un espediente contabile, che di fatto ha spostato spese ed entrate fuori dal bilancio, dati che normalmente sono inseriti all'interno».
Bottici ha proseguito: «Questo bilancio creativo non è altro che un trucco contabile, che ha permesso di realizzare un risparmio immaginario di 20 milioni e 300mila euro. Quindi il preventivo 2013 è superiore come spese di oltre 19 milioni rispetto all'ordine del giorno G100 da voi approvato ad agosto 2011».
LE PROPOSTE DEL M5S - Il gruppo M5s al Senato ha proposto la sua serie di tagli alle spese dell'Aula: «La diaria dei senatori a vita va connessa alla presenza in Aula, analogamente agli altri senatori; riduzione indennità dei senatori a 5mila euro e diaria a 3mila 500, sulla base esclusiva delle presenze in Aula. No alla diaria ai senatori assenti più del 30 per cento; rendicontazione della diaria obbligatoria sul sito del Senato; abolizione assegno di fine mandato».
Inoltre dal M5s hanno chiesto una riduzione «del 50 per cento delle spese di rappresentanza, studi e ricerche, manutenzione ordinaria; dematerializzazione atti parlamentari; contributo di solidarietà per i vitalizi parlamentari in essere: 10 per cento per gli importi fino a 90mila euro; 20 per cento per la parte eccedente i 90mila euro; dimezzamento delle spese generali forfettarie per i senatori; convenzioni tra Senato e compagnie aeree low cost; collaboratori parlamentari retribuiti direttamente dal Senato; riduzione 50 per cento delle spese per iniziative istituzionali, culturali e sociali; riduzione 50 per cento delle spese per contribuiti alle fondazioni, alla beneficenza ed al 'Circolo di Palazzo Madama'; sopprimere l'incremento biennale del 2,5 per cento dello stipendio del segretario generale; prevedere la figura di un unico vicesegretario generale; sopprimere la possibilità, per i consiglieri parlamentari, di essere distaccati fuori ruolo; riduzione stipendi dipendenti senatore».