19 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Emergenza carceri

Governo e maggioranza con Napolitano, dall'opposizione Sel si smarca: «Da sempre favorevole all'amnistia»

Il premier Letta: « Se è vero che il grado di civiltà di una nazione si misura dal livello delle proprie prigioni, l'attuale situazione mortifica la dignità dei detenuti e, con loro, dell'Italia intera», Meloni: «Fratelli d'Italia sarà sempre dalla parte dei cittadini onesti e non voterà mai a favore della grazia e dell'indulto»

ROMA - Il premier Enrico Letta ha preso l'impegno di risolvere l'emergenza carceraria in Italia, dopo il richiamo di Giorgio Napolitano: «Per quanto di sua competenza, nel pieno rispetto delle prerogative del Parlamento come richiamate dallo stesso presidente della Repubblica, il governo continuerà a fare di tutto per recepire indicazioni e sollecitazioni giunte dal capo dello Stato».

LETTA, DA NAPOLITANO VIA PER RISCATTO - Letta ha proseguito: «Il messaggio alle Camere del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano sulla questione carceraria è ineccepibile. Il capo dello Stato centra una delle vere emergenze del nostro Paese. Se è vero che il grado di civiltà di una nazione si misura dal livello delle proprie prigioni, l'attuale situazione mortifica la dignità dei detenuti e, con loro, dell'Italia intera. Le parole di Napolitano, che interpretano al meglio il dettato e lo spirito della Costituzione, indicano la strada per riscattarci».

ALFANO, PRONTO A FARE IL MIO - Il vicepremier e ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha annunciato dal Lussemburgo di essere pronto ad attuare l'invito del presidente della Repubblica per adottare misure straordinarie di indulto e amnistia e di riorganizzazione delle carceri e delle pene detentive: «Io sono pronto a fare la mia parte: le strutture del ministero dell'Interno sono pronte a collaborare con quelle del ministero della Giustizia, e io personalmente con il ministro Cancellieri per tradurre in pratica il monito e il forte invito del presidente della Repubblica».

EMERGENZA E URGENZA CI SONO - Alfano ha proseguito: «Crediamo siano maturi i tempi per una riforma della Giustizia che tragga beneficio dal lavoro dei Saggi e per un intervento sulle carceri che abbia tutti i caratteri, come ha detto Napolitano, di emergenza e d'urgenza».
Il segretario del Popolo della libertà (Pdl) ha respinto con forza il sospetto che ci sarebbe un legame fra il monito del Capo dello Stato e la vicenda giudiziaria di Silvio Berlusconi.

FATTO PER CAVALIERE? MONOMANIACALI - «Di fronte alle emergenze non ci si può occupare delle sindromi monomaniacali compulsive» di chi vede un legame con il caso Berlusconi, ha chiarito il vicepremier. Costoro, «qualsiasi cosa si dice la scaricano in una sola direzione», ha proseguito Alfano, concludendo: «Qui c'è un dato che emerge con evidenza: che quello del presidente Napolitano è un messaggio forte, ponderato, grave, molto ben pensato, ma i soliti strumentalizzatori professionisti caricano in una sola direzione».
Il messaggio di Napolitano è stato ben accolto sia dai falchi berlusconiani che dalle colombe alfaniane del Pdl.

SCHIFANI (PDL), BATTAGLIA DI CIVILTÀ - Il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani ha detto: «Sull'emergenza carceri è arrivato il momento di soluzioni definitive. Bene ha fatto il presidente Napolitano a porre ancora una volta l'attenzione in maniera così autorevole su un tema drammatico che riguarda la coscienza di ognuno di noi. Il mio impegno parlamentare in questa battaglia di civiltà sarà totale anche in linea con i provvedimenti di amnistia e indulto suggeriti dal Capo dello Stato. Chi, come me, ha avuto modo di visitare da presidente del Senato numerosi istituti penitenziari, ha visto con i suoi occhi le inaccettabili condizioni di degrado nelle quali versano le carceri italiane. La politica, che in quel ruolo istituzionale ho sollecitato con fermezza, deve fare ora la sua parte per voltare finalmente pagina e cancellare una realtà che non è degna di un Paese civile, adempiendo nel termine fissato al pronunciamento della Corte Europea dei diritti dell'uomo».

CICCHITTO, GARANTISMO A 360 GRADI - «Se si è garantisti, lo si è a 360gradi per cui provvedimenti derivanti anche da ragioni umanitarie come indulto e amnistia vanno votati per le ragioni di fondo che essi esprimono. Non penso neanche lontanamente di votar contro proposte del tipo di quelle ipotizzate da Napolitano», ha affermato in una dichiarazione Fabrizio Ciccchitto.

INDULTO E AMNISTIA NON RINVIABILI - «Il messaggio alle Camere del Presidente Napolitano prende di petto una situazione che ormai è del tutto al di fuori non solo delle garanzie costituzionali, ma anche delle condizioni minime del vivere civile, cioè la condizione carceraria. Allora tutte le proposte avanzate dal presidente della Repubblica vanno prese in seria considerazione per affrontare il fenomeno, comprese quelle straordinarie come l'indulto e l'amnistia. Infatti il degrado della condizioni carcerarie è tale che esso deve essere affrontato con la necessaria incisività e urgenza e non può più essere rinviato.
Esso indirettamente si collega anche alla questione giustizia di cui il Presidente del consiglio Enrico Letta ha parlato nel suo discorso alla Camera»
, ha concluso Cicchitto.

SEL, SEMPRE FAVOREVOLI AD AMNISTIA - Sinistra Ecologia e Libertà (Sel) «è da sempre favorevole all'amnistia e attivamente impegnata a sostegno di provvedimenti che aiutino a riportare le nostre carceri a un livello di civiltà accettabile». Lo hanno affermato in una dichiarazione congiunta i senatori di Sel Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto, e Peppe De Cristofaro.

ELIMINARE 3 LEGGI RIEMPICARCERI - «Crediamo - hanno proseguito i senatori di Sel - che il messaggio del presidente della Repubblica, per la solennità dello strumento adoperato e per la capacità di affrontare il problema nella sua totalità, non possa essere lasciato cadere nel vuoto da questo Parlamento. Bisogna però ricordare che i benefici derivanti da amnistia e indulto sarebbero di breve durata senza un intervento profondo sulle cause del problema. Occorre modificare subito le tre leggi, ingiuste e inutili, che hanno provocato il collasso delle carceri: la Bossi-Fini sull'immigrazione, la Fini-Giovanardi sugli stupefacenti e la ex-Cirielli che, seppur modificata, limita ancora troppo l'accesso alle misure alternative. Quel che serve, come ha giustamente ricordato il capo dello Stato, è l'opposto: l'allargamento delle misure alternative a tutti i reati minori».

NON INCLUDERE REATI FISCALI - «Come segnalato dal presidente - hanno concluso De Petris e De Cristofaro - dovrà essere il Parlamento a tracciare il perimetro dei reati interessati da amnistia e indulto. A nostro parere, dovranno esserne esclusi sia le fattispecie particolarmente odiose e ignobili, come la violenza sessuale, sia quei reati che hanno già goduto di sin troppe sanatorie, come quelli di natura fiscale».

SC, ITALIA IN SITUAZIONE IMBARAZZANTE - Gianluca Susta, presidente dei senatori di Scelta Civica (Sc) ha spiegato che il suo gruppo appoggia Napolitano: «La discussione sul ddl sulla depenalizzazione è uno strumento già incardinato nel lavoro parlamentare per rispondere immediatamente al pressante invito, contenuto nel messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica, di intervenire per rimediare alla drammatica situazione delle carceri. Nel raccogliere l'invito di prendere in esame anche il ricorso a strumenti eccezionali come l'amnistia e l'indulto per i reati che non generano particolare allarme sociale, Sc concentrerà il suo impegno politico e parlamentare sull'utilizzo delle misure alternative al carcere, sulla depenalizzazione dei reati minori e sugli interventi strutturali per rimediare a una situazione che pone l'Italia in un'imbarazzante situazione su questioni già censurata dalla Corte Europea dei diritti dell'uomo».
Contro ogni ipotesi di amnistia e indulto, oltre al Movimento 5 stelle (M5s), anche Fratelli d'Italia (Fdi) e Lega Nord (Ln).

FDI, DALLA PARTE DEGLI ONESTI - Il presidente dei deputati di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni ha chiarito: «Fratelli d'Italia sarà sempre dalla parte dei cittadini onesti e non voterà mai a favore dell'amnistia e dell'indulto, che fanno pagare agli italiani l'inadempienza dello Stato, rispetto a un sistema carcerario incapace di conciliare la certezza della pena con i diritti dei detenuti di scontare il loro debito con la giustizia in condizioni di umanità e vivibilità».

SERVONO SOLUZIONI STRUTTURALI - L'ex ministro ha proseguito: «L'emergenza carceri è una assoluta priorità nazionale, ma il problema del sovraffollamento si risolve con interventi strutturali: pene alternative per i reati minori, accordi bilaterali per far scontare agli stranieri le pene nei Paesi di provenienza, risoluzione dell'annosa questione dell'abuso della carcerazione preventiva, che oggi riguarda più di un terzo dei detenuti. Rimettere in libertà i condannati significa sancire il totale fallimento dello Stato e Fratelli d'Italia non si renderà mai complice di un simile scempio».

LEGA, FARE NUOVE CARCERI - «La Lega Nord è contraria a qualsiasi forma di indulto o amnistia. Il problema del sovraffollamento carcerario si risolve costruendo nuove carceri e non rimettendo in libertà decine di migliaia di delinquenti», ha tagliato corto il segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni.