20 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Fiducia a Governo Letta

M5s, Lega e Sel: voteremo contro

I senatori del Movimento 5 stelle «totale inadeguatezza ed incapacità dell'esecutivo». Sinistra ecologia e libertà: «E' mancata quella rottura con le politiche di austerità che sono state a nostro avviso il principale responsabile della crisi», Carroccio: «La sfiducia gliela danno anche le famiglie e le imprese del Nord produttivo che mantiene tutto questo carozzone»

ROMA - I senatori del Movimento 5 stelle (M5s) hanno chiesto al presidente del Consiglio, Enrico Letta, di rassegnare le dimissioni per «totale inadeguatezza e incapacità del governo, in stallo a causa dei molteplici dissensi» interni alla maggioranza.
I grillini nella loro mozione di sfiducia hanno elencato le ragioni alla base della loro richiesta: «La estrema gravità della acutissima e persistente crisi economico-finanziaria che coinvolge il nostro Paese; la totale inadeguatezza ed incapacità del governo di porre in essere iniziative legislative ed amministrative volte a risolvere i cogenti problemi del Paese, di ordine economico, sociale e concernenti la moralità pubblica; i molteplici dissensi politico-programmatici, insiti nelle forze politiche di maggioranza, sfociati nello stallo dell'azione di governo e in aperte divergenze di indirizzo politico e legislativo; le reiterate iniziative - di carattere eversivo - assunte dal capo di un partito di maggioranza e da alcuni ministri che stanno provocando gravissimi conflitti tra poteri dello Stato ed, in particolare, tra potere legislativo e potere giudiziario».

I senatori M5s hanno sostenuto: «La credibilità del nostro Paese nell'ambito della Comunità internazionale e dell'Unione europea è caratterizzata da una scarsa affidabilità e credibilità del governo in carica. E' del tutto improprio il coinvolgimento diretto, formale e sostanziale, del governo nell'ambito del procedimento di revisione della Costituzione attualmente all'esame del Parlamento. Per tutti questi motivi chiediamo la sfiducia al governo presieduto dall'onorevole Enrico Letta che lo impegna a rassegnare le proprie dimissioni nelle mani del capo dello Stato».

SEL, NON SI E' SMESSO CON AUSTERITA' - «Il gruppo di Sinistra ecologia e libertà (Sel) voterà no alla fiducia». Lo ha detto nell'Aula del Senato, in sede di dichiarazione di voto, la capogruppo Loredana De Petris.
De Petris ha spiegato che il gruppo non può votare a favore della fiducia perché «non c'è discontinuità. Noi non abbiamo mai fatto una opposizione preconcetta e abbiamo tentato di dare il nostro contributo ma oggi lei doveva venire qui a dire che iniziava una fase diversa: il Paese ne ha bisogno per uscire dalla crisi».
Nel suo intervento in aula al Senato, un altro sentore di Sel, Peppe De Cristofaro ha accusato l'esecutivo: «E' mancata quella rottura con le politiche di austerità che sono state a nostro avviso il principale responsabile della crisi. Credere che si possa crescere dell'1 per cento l'anno prossimo - ha accusato De Cristofaro - dopo che la crisi ha bruciato il 25 per cento dell'apparato produttivo significa consegnarsi al libro dei sogni. Vi avevamo avvertito - ha proseguito l'esponente vendoliano - dell'impossibilità del tentativo che avevate messo in campo e che il patto delle larghe intese sarebbe stato per il Paese negativo. Non perché non si possa, astrattamente, trovare forme di collaborazione con l'avversario politico. Ma sarebbe servita una condivisione dei valori di fondo, di quei valori costituzionali e di quel rispetto per le istituzioni che invece il Pdl e Berlusconi hanno ripetutamente calpestato in questi mesi».

GOVERNO BREVE PER PORCELLUM E ESODATI - «Non siamo per nulla convinti - ha precisato l'esponente Sel - che ci debba essere oggi lo scioglimento delle Camere. Se qualcuno pensa si possa sciogliere il Senato per impedire il voto sulla decadenza, è un gravissimo vulnus democratico. Vogliamo che il Senato voti, ma vogliamo anche un governo breve, un governo di scopo, che intervenga sulla legge di stabilità e sulle grandi questioni aperte, sugli esodati e che possa incidere finalmente sulla legge elettorale».

LEGA, DA LETTA NULLA DI NUOVO - Il segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni, ha confermato che il Carroccio voterà contro la fiducia al Governo. «Ho ascoltato il discorso del presidente Letta - ha detto a margine di un convegno a Milano in via Vasari - e non mi pare che abbia detto cose significative dal nostro punto di vista, che ci possano fare cambiare idea rispetto al voto contrario che confermeremo».

LETTA ONESTO E APPASSIONATO MA SOLO TASSE - Il no del Carroccio alla fiducia sul governo Letta è stato confermato nell'Aula del Senato dal capogruppo Massimo Bitonci: «La sfiducia gliela danno anche le famiglie e le imprese del Nord produttivo che mantiene tutto questo carozzone. I provvedimenti approvati si sono dimostrati sostanzialmente inutili. Proviamo per lei simpatia (rivolto a Letta, ndr), onesto e trasparente, fa politica per passione. Ma dica basta a chi continua a proporre aumenti di tasse, punti sui tagli alla spesa e sulle riforme strutturali che non sono arrivate neppure abbozzate».