24 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Istituzioni | Corsa Quirinale

Bonino: «Ringrazio chi si pronuncia su me, non conta come»

«Non sono io a dovermi esprimere: ho storia limpida, parla per me». Lo ha affermato la leader dei Radicali Emma Bonino, fra i nomi forti per l'elezione al Quirinale e risultata anche nella 'top ten' del gradimento degli iscritti al portale M5S

ROMA - «Voglio davvero ringraziare tutti coloro che si sono pronunciati sulla mia candidatura alla Presidenza della Repubblica, tutti gli apprezzamenti che ci sono stati, anche quelli negativi e quelli critici. E' un fenomeno abbastanza impressionante per alcuni versi e interessante per altri, se si pensa che negli ultimi tempi la possibilità di esprimerci e di far conoscere le nostre iniziative ed idee tramite ad esempio il servizio pubblico sono state irrilevanti. E nonostante tutto ciò il fenomeno di resistenza mi sembra degno di nota». Lo ha affermato la leader dei Radicali Emma Bonino, fra i nomi forti per l'elezione al Quirinale e risultata anche nella 'top ten' del gradimento degli iscritti al portale M5S.

«Davvero - ha sottolineato Bonino, parlando a Radio Radicale - voglio ringraziare tutti coloro che in questi giorni hanno sentito la responsabilità civica di far sapere le proprie opinioni, anche le più contrarie e le più critiche. Io non mi agito particolarmente perchè non sono io a dover parlare, credo che la mia esistenza ed attività negli ultimi 35 anni siano piuttosto limpide ed esposte, poi ognuno ne può dare il giudizio che ritiene, ma certamente non c'è alcuna esigenza di vedere dal buco della serratura perchè una delle cose che scuola Radicale ha insegnato davvero a tutti è che le cose si fanno apertamente, si dicono, si cerca di dire quello che si pensa e di fare quello che si dice, poi questo può piacere o meno, e quindi staremo a vedere».

«Le dinamiche di questa elezione - ha affermato ancora l'ex ministro ed ex Commissario Ue - sono quelle di sempre, ma in un momento che stiamo vivendo di grande difficoltà e gravità italiana ed europea, non è solo il nostro Paese ad essere non in grado istituzionalmente di far fronte alla nuove sfide, ma è l'Europa intera. L'insieme di queste due fragilità rende il momento molto delicato. Arvemmo in questo momento un gran bisogno della rete-traino Europa, e invece non l'abbiamo perchè è l'Europa in primis ad essere in piena crisi, non solo economico-finanziaria ma soprattutto istituzionale, una crisi che è innanzitutto politica».