23 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Politiche europee | Crisi del debito

Bliancio UE: Monti, per l'Italia risultato soddisfacente

L'accordo, che ha fissato in 960 miliardi di euro gli impegni per i sette anni del nuovo periodo di programmazione, comporta per la prima volta nella storia dell'Ue una riduzione dell'11% rispetto al bilancio del periodo precedente (2007-2013), per il quale erano stati stanziati 994 miliardi di euro. Monti: «Altri Premier riconoscono grande risultato Italia»

BRUXELLES - «Arrivando al vertice Ue, ieri, avevamo indicato due obiettivi: assicurare le risorse indispensabili per la crescita, la competitività e l'occupazione, in coerenza con gli obiettivi dichiarati dallo stesso Consiglio europeo, e soprattutto una maggiore equità, commisurando il contributo di ciascun paese alla sua prosperità relativa. Il risultato è stato soddisfacente». Questa la valutazione a caldo del presidente del Consiglio Mario Monti dell'accordo raggiunto oggi fra i Ventisette, dopo 25 ore di negoziato a Bruxelles, sul quadro di bilancio pluriennale comunitario 2014-2020.
L'accordo, che ha fissato in 960 miliardi di euro gli impegni per i sette anni del nuovo periodo di programmazione, comporta per la prima volta nella storia dell'Ue una riduzione dell'11% rispetto al bilancio del periodo precedente (2007-2013), per il quale erano stati stanziati 994 miliardi di euro. La soddisfazione di Monti sta soprattutto nel fatto che, nel quadro di questa diminuzione generale, l'Italia è riuscita a limitare a circa un miliardo di euro le perdite sul fronte degli aiuti per la sua agricoltura (in prezzi correnti rispetto al periodo corrente), a ridurre il suo saldo netto sfavorevole da 4,5 miliardi a 3,8 miliardi di euro all'anno, come media annuale, nel confronto fra i due periodi di programmazione, e addirittura ad aumentare di 2 miliardi di euro (l'1%), rispetto all'ultima proposta di novembre, i finanziamenti Ue per le politiche di coesione, che in tutti gli altri paesi hanno subito invece una riduzione del 10%. In confronto alla proposta di novembre, in totale, l'Italia ha strappato 3,5 miliardi di euro in più per il settennio.
Un insieme di risultati non nati in una notte di negoziati, ma preparati da tempo con cura e perizia tecnica dalla 'squadra' europea di Monti, i ministri delle Politiche europee Enzo Moavero Milanesi, dell'Agricoltura Mario Catania e della Coesione Fabrizio Barca, che l'hanno accompagnato ieri e oggi a Bruxelles.

Tempi più lunghi dei piani sovietici - «Credo di poter dire che insieme al Belgio siamo l'unico Paese tra i contribuenti netti per il quale tra i due periodi diminuisce il saldo medio annuo in percentuale al reddito nazionale lordo. Quindi credo ci sia spazio per ulteriori battaglie».
Riferendosi poi alla durata di sette anni del Quadro finanziario il premier ha detto che prima o poi «si porrà la questione se sia razionale tenere questo tempo lunghissimo che va oltre i piani dell'Unione sovietica». «Noi ci pronunciamo sempre a favore degli 'short termes', eppure si è definito un quadro settennale con uno Stato membro che mi auguro resti sempre tale, ma che ha in programma un referendum prima della fine di questo settennato», ha detto Monti riferendosi al referendum della Gran Bretagna promosso da Cameron e che potrebbe portare Londra a uscire dall'Ue.
Il presidente del Consiglio ha ricordato, infine, che «c'è una corrente di pensiero che propone un ritmo quinquennale sfasato di un anno rispetto all'elezione del nuovo Parlamento europeo e della Commissione».

Altri Premier riconoscono grande risultato Italia - «Diversi colleghi, pur messi a dura prova, alla fine hanno osservato che 'l'Italia non aveva mai avuto un risultato così buono'». Lo rivendica Mario Monti, di ritorno da Bruxelles al termine del Consiglio Europeo che ha sancito l'accordo sul bilancio comunitario, in un post sulla sua pagina di Facebook.
«Abbiamo ottenuto risultati significativi, con un più equo bilanciamento dei nostri contributi e più fondi assegnati all'Italia. Nei prossimi sette anni avremo 3,5 miliardi in più per rilanciare l'agricoltura, la coesione territoriale, l'occupazione giovanile nel Mezzogiorno. Trenta ore di ininterrotto negoziato. Ho detto chiaramente che avrei usato il potere di veto per raggiungere un buon risultato. Questo ha determinato un atteggiamento costruttivo soprattutto da parte del Presidente Hollande, della Cancelliera Merkel e del Presidente Van Rompuy. Alla fine abbiamo potuto dare soddisfazione alle posizioni del Parlamento europeo e dell'Italia».