19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Elezioni 2013

Cardinale Bagnasco: No a populismi, reticenze e false promesse

Il Presidente della CEI: «Programmi siano espliciti, non infarciti di ambiguità e tattiche. Su vita e famiglia partiti siano chiari»

ROMA - La Chiesa chiede ai partiti «l'impegno su programmi espliciti, non infarciti di ambiguità lessicali e tattiche», perché il paese «è stanco di populismi e reticenze» e «le riforme domani saranno realizzate solo se oggi non si fanno promesse incaute e contraddittorie». Lo ha detto il card. Angelo Bagnasco aprendo a Roma i lavori del Consiglio permanente della CEI.
«A quanti sono in campo - ha detto il Presidente della Conferenza episcopale italiana - osa oggi richiedere parole chiare circa le proprie personali intenzioni, e alle formazioni politiche l'impegno su programmi espliciti, non infarciti di ambiguità lessicali e tattiche. Il Paese sano è stanco di populismi e reticenze di qualunque provenienza e comunque vestiti. Le riforme domani saranno realizzate solo se oggi non si fanno promesse incaute e contraddittorie. Gli italiani, a quel che comprendiamo, non chiedono l'impossibile, esigono piuttosto che nessuno dei sacrifici compiuti vada deviato o perduto. E che a partire da questi sacrifici si allestisca l'intelaiatura di una ripresa concreta, diffusa, equa. Ma un simile obiettivo, insieme morale e politico, è concretamente sperabile se non manca ora la capacità di autocritica, l'abbandono di ogni automatico addebito ad altri, la determinazione di non raggirare domani gli impegni assunti con l'elettorato oggi. La gente - ha detto Bagnasco - vuole che la politica cessi di essere una via indecorosa per l'arricchimento personale».

Su vita e famiglia partiti siano chiari - La vita «dal suo concepimento alla morte naturale», la famiglia «basata sul vincolo del matrimonio tra l'uomo e la donna», la libertà di educazione e la giustizia sono «fondamenti» della società: lo ha ribadito il cardinale Angelo Bagnasco: «E' necessario che in un momento elettorale si certifichi dove essi trovano dimora».
«Dobbiamo stare attenti - ha detto Bagnasco - che una certa cultura nebulosa non ci annebbi la vista, inducendoci a non riconoscere più, tra i principi che mandano avanti la società, i fondamenti che non sono confessionali, come si insiste a dire, ma semplicemente di ordine razionale. Anzi, è necessario che in un momento elettorale si certifichi dove essi trovano dimora. Si tratta della vita, come ho detto, dal suo concepimento alla morte naturale, dunque la rinuncia all'eutanasia comunque si presenti, la libertà di coscienza e di educazione, la famiglia basata sul vincolo del matrimonio tra l'uomo e la donna, la giustizia uguale per tutti, la pace».